Berlusconi: Forza Italia risalirà Obbligato a stare in campo, però vorrei pensare ad altro
Il luogo è lo stesso, Arcore. Le parole — gravi e pesate — sono simili. Ma il clima, e i tempi, sono molto diversi tra la prima discesa in campo di Silvio Berlusconi, nel lontano inverno del ‘94, e quella che ieri lui stesso ha voluto definire come l’inizio di una nuova avventura politica necessaria, doverosa. «Dopo 21 anni di politica vorrei pensare ad altro. Ma mi sento obbligato a restare ancora in campo, contro i miei interessi, per il senso del dovere che provo verso il mio Paese», dice il leader azzurro in una lunga intervista a Emilio Carelli di SkyTg24 in cui annuncia il suo ritorno in pianta stabile sulla scena, in tivù e in pubblico.
Non è la prima volta, dopo «i 4 colpi di Stato» come continua a definirli, che l’ex premier si ripromette di tornare a guidare a pieno ritmo il centrodestra, ma agli annunci sono seguiti più periodi di assenza che di martellamento mediatico. Se questa sarà la volta buona della ripresa delle redini non solo del partito ma anche della coalizione lo diranno i prossimi mesi, quelli che porteranno ad amministrative banco di prova fondamentale. Berlusconi però sembra convinto quando dice che con lui in campo Forza Italia può risalire «di 10 punti». E soprattutto riprendersi il ruolo di partito leader della coalizione rispetto ad una Lega con la quale «non abbiamo mai avuto problemi a trovare candidati comuni» dice, ma che con questa uscita certamente Berlusconi sfida. E altrettanto convinto pare della possibilità che grazie a lui il centrodestra possa arrivare «al 40%» e «vincere le elezioni». Lui, di cui gli italiani conoscono «il martirio» e del quale devono fidarsi perché «non c’è nessun altro che può svolgere il mio ruolo» e perché «non ho ambizioni personali»: «Non posso conquistare cariche politiche, sono incandidabile per 6 anni, ineleggibile. Ma ho il senso di responsabilità di non abbandonare il Paese nelle mani di chi farebbe danni».
Chi è l’avversario è chiaro: in futuro potrebbe essere il M5S, oggi è Renzi il cui governo «abusivo e illegittimo» ha preteso riforme istituzionali che porterebbero ad un «regime». Sul come si fa a riprendere il consenso degli astensionisti Berlusconi qualche idea ce l’ha. Non solo la mano tesa ai risparmiatori colpiti dal crac delle banche, ma anche incursioni su terreni tipicamente battuti dai leghisti: «In questi ultimi tempi si è supportato chi delinque perché non va a lavorare rispetto a chi è proprietario di un appartamento: serve una nuova legge sulla legittima difesa, perché vita, integrità fisica e proprietà sono cose sacre».
Con il mio ritorno FI guadagnerà 10 punti, la coalizione sarà al 40% Non siamo subalterni al Carroccio Nessun problema a trovare candidati comuni