Magistretti e la sedia Carimate: la modernità con l’aria contadina
egli Anni 50, Vico Magistretti era un giovane architetto che svolgeva un’intensa attività culturale e progettuale. Ideava mostre alla Triennale, era intervenuto al Ciam (Congresso internazionale architetti moderni) del 1959, era uno dei soci fondatori dell’Adi, aveva costruito i palazzi in corso Europa e via Revere: si era fatto notare per la particolare attenzione ai temi della casa e dell’abitare. È in questo scenario che gli viene commissionato, tra il 1959 e il 1961, il progetto della club house del circolo del golf di Carimate, compresi gli arredi. Tra questi, la sedia Carimate al principio realizzata artigianalmente e in seguito prodotta in serie. A quell’epoca, lo stile di moda era quello scandinavo e Magistretti lo conosceva bene: abbonato a una rivista nordica di arredamento ammirava quei mobili in legno chiaro, lineari, essenziali, eleganti. Ma poi... avevano sempre qualcosa che non andava: troppo «freddi», troppo impersonali, troppo costosi. «Così — ricordava Magistretti — ho progettato questa sedia con l’aria un po’ contadina, perché mi piace ritrovare negli oggetti che disegno l’impronta di qualcosa lontano nel tempo». La sedia Carimate, però non era solo tradizione Calda La Carimate e, sotto, Vico Magistretti e vernacolo: era costruita in legno, con la seduta in paglia, dalla forma lineare ed era resa attuale dalla laccature rosso acceso — ma in seguito venne prodotta anche in bianco e in nero — e dal caratteristico rigonfiamento delle gambe in corrispondenza dell’innesto della seduta. «Mi sono convinto che per essere moderni — ha detto l’architetto — si debba tenere una mano nel passato e l’altra nel futuro, cercando di unire le due cose». La Carimate è stata prodotta da Cassina fino al 1985, poi è entrata nel catalogo di De Padova. Attualmente non è più disponibile.