L’umanesimo oltre la moda Prada fa il punto sulla bellezza
Armonia degli spazi In alto la Fondazione Prada di Largo Isarco a Milano durante la mostra «Serial Classic»; qui sotto due immagini dello stabilimento di Valvigna, vecchia fabbrica trasformata dall’architetto Guido Canali Car Shoe, Pasticceria Marchesi) è pronto a svelarsi attraverso «una nuova prospettiva». Anche se principi sono quelli di sempre. Ovvero «la bellezza, la creatività e l’eccellenza nella qualità», senza però dimenticare che «la natura e l’umanità sono il fondamento di tali principi e che il rispetto dell’ambiente e della persona è alla base del nostro lavoro, in ogni circostanza, all’interno dell’azienda e nelle relazioni con i nostri partner, i fornitori, i clienti, le istituzioni» come afferma Carlo Mazzi, presidente del Consiglio di amministrazione di Prada Spa.
Il sito sarà diviso tre sezioni principali: lavoro (inteso come espressione di artigianalità e innovazione, salvaguardia del know-out e trasmissione delle competenze; territorio (inteso come cura dei luoghi di lavoro attraverso un dialogo rispettoso tra architettura e ambiente); cultura (intesa come patrimonio per il futuro).Una vera e propria libreria virtuale (con oltre 500 immagini) che per quanto riguarda il 2014 mette insieme elementi «tecnici» come i ricavi netti del gruppo (3.552 milioni di euro) e i dipendenti (12.173 dipendenti) con altri che più si legano con il sociale: riduzione di emissioni di CO2 per 596 tonnellate/anno rispetto al 2013; 90% dei rifiuti prodotti nei siti industriali e nelle altre strutture. Fino agli investimenti «a sostegno della Comunità» stimati in 16,7 milioni di euro.
Dati importanti e «nuovi» per definire un gruppo che non a caso nel 2014 ha inaugurato un altro simbolo del suo nuovo corso: lo stabilimento di Valvigna (Arezzo) che sorge sopra un’area inizialmente occupata da una vecchia fabbrica dismessa e in stato di degrado edilizio e urbanistico da anni. E poi trasformata dall’architetto Guido Canali «in un luogo prima di tutto rispettoso dell’uomo che vi lavora e del paesaggio circostante». E, proprio come nel sito, del Prada Corporate Social Responsability a parlare sono ancora una volta le cifre: 14.000 metri quadrati di prato, 74.000 piante tappezzanti ed erbacee, 29.000 arbusti, 297 alberi, 8.700 rampicanti, 980 viti. Un mondo assai «verde» dove le piante non sono solo «estetica» ma anche «etica» visto che contribuiscono all’assorbimento di CO2 per circa 19,5 tonnellate l’anno.