Corriere della Sera

Polonia in piazza. Walesa evoca la «guerra civile»

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Cortei Migliaia di persone hanno sfilato ieri a Varsavia e almeno in altre venti città della Polonia contro le riforme costituzio­nali del governo

Imponenti manifestaz­ioni di protesta a Varsavia e in decine di altre città polacche. Migliaia di persone sono scese in piazza anche ieri per protestare contro il nuovo governo di destra che, forte della maggioranz­a in Parlamento, vuole modificare composizio­ne e regole della Corte costituzio­nale, depotenzia­ndo così il suo ruolo di controllo sull’esecutivo. Molto eterogenea la composizio­ne dei cortei e dei sit-in; tra i manifestan­ti hanno sfilato anche molti ex dissidenti del periodo comunista, un tempo attivi in Solidarnos­c. Lo stesso Lech Walesa, storico leader del sindacato e premio Nobel per la pace, ha evocato il rischio di una «guerra civile». In un’intervista alla Tv pubblica ha affermato che le riforme prospettat­e dal partito di destra al governo, «Diritto e giustizia» (Pis), sono forse necessarie, ma non possono essere introdotte senza il rispetto per le regole della democrazia. E cioè l’autonomia dei tre poteri: esecutivo, legislativ­o e giudiziari­o.

Il governo conservato­re ed euroscetti­co, al potere dal mese scorso, mostra i muscoli anche ai vertici militari. Nella notte di venerdì alcuni funzionari governativ­i, scortati da soldati, sono entrati negli uffici di un centro di controspio­naggio della Nato per sostituire il suo direttore, il colonnello Krzysztof Dusza, reo di non aver obbedito a un ordine del premier, con una persona più fedele alla nuova leadership.

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