L’emozione spinge i bianconeri, ma 6 punti sono un piccolo tesoro
Quanto valgono i 6 punti di vantaggio dell’Inter sulla Juventus? Direi tanto. La Juve è cresciuta, si è anzi trasformata, ma anche l’Inter è cresciuta, per le sue possibilità direi che è migliorata anche più della Juve. La Juve è in rimonta, 6 vittorie consecutive lungo le quali ha recuperato solo 3 punti. Se allarghiamo a 7 le giornate di analisi, si scopre che Juve e Inter hanno fatto anzi gli stessi punti. Questo non significa che la Juve non possa vincere il campionato, significa che rimontare un’altra buona squadra è per tutti un movimento lento e sempre in bilico. Basta un pareggio per farti perdere peso. In sostanza la Juve ha rimontato posizioni e punti a tutti gli avversari, ma ancora poco all’Inter. Si può essere adesso sicuri di un suo posto in Champions, non ancora di una superiorità sull’Inter. Nonostante tutto, il distacco tra le due è esattamente quello che c’era il 30 agosto. Sono passati quattro mesi e non è cambiato aritmeticamente niente. Questo dà il senso forte di cosa significano 6 punti tra omologhe. Sono in compenso cambiate le squadre. La Juve si è assestata, oggi nessuno penserebbe più a mandar via Allegri che anzi è diventato un tecnico internazionale, un costruttore di squadre con un senso semplice dell’equilibrio e una forte presenza durante le partite. Dybala è salito molto d’importanza, ma giocando come preferiva Allegri. Mandzukic è diventato ufficialmente necessario, Marchisio è tornato, Lichtsteiner anche, Alex Sandro si è fatto capire, tutta la Juve ha acquistato senso, quindi forza. Ma nel frattempo anche l’Inter ha trovato un’idea di gioco, una personalità che ha prodotto sicurezza e gol. Non siamo davanti a due squadre stellari, tendono entrambe a un grigio solido, ma anche questa complessità gioca a favore dei 6 punti. Se non c’è una superiorità netta, il distacco tende a pesare di più. L’emozione è a favore della Juve, si è abituati a vederla vincere, questo genera presto un sapore di inevitabilità. Ma l’Inter è tosta, non sbaglia mai fino in fondo le partite, anche quelle vissute male, e un gol lo segna. C’è una semplicità di vita e di gioco nell’Inter che sembra venire dalla differenza di Mancini, dalla convinzione che trasmette, dal suo non far capire mai quando ci crede e quando è in bluff, nemmeno ai giocatori. Più che ben allenata, l’Inter è ben guidata. È questo che la tiene in linea.