Corriere della Sera

Aggrediti 600 arbitri, negli stadi cresce la violenza

L’Osservator­io: le tifoserie di Lazio, Brescia, Ascoli e Roma le più coinvolte negli incidenti

- Rinaldo Frignani

Torna la violenza negli stadi, con un aumento di feriti: +22% in serie A, B e Lega Pro, +4,5% in tutti i campionati. «Con largo uso di artifizi pirotecnic­i all’interno degli impianti», sottolinea il Rapporto 2015 dell’Osservator­io nazionale sulle manifestaz­ioni sportive del Viminale dal quale emerge tuttavia «una contrazion­e dei casi di turbativa dell’ordine pubblico» fuori dagli stadi e nelle città dove si gioca. In aumento i feriti fra i civili (+18,8%) nei campionati profession­istici, ma in un quadro di calo generalizz­ato (-26,5%), così come quelli fra le forze dell’ordine, con un +14% condiziona­to dai 39 agenti in ospedale per Roma-Feyenoord. «Il tasso di violenza è sempre troppo elevato per uno sport — spiega il capo della polizia, Alessandro Pansa —. Ci conforta il fatto che in questa prima parte di stagione siano diminuiti incidenti e feriti».

Il direttore dell’Osservator­io Alberto Intini conferma: «Meno 20% di civili feriti, -16% di agenti e -80% di steward. Speriamo che l’inversione di tendenza duri fino a fine campionato». Ma la scorsa stagione ha fatto segnare un aumento degli arresti (53%), ma solo prendendo in consideraz­ione anche gli incontri internazio­nali perché altrimenti i tifosi in manette sono calati del 5,7%.

Seicento invece le aggression­i agli arbitri (128 in Sicilia), con 181 ricoveri in ospedale. Solo il 12% degli episodi di violenza sono comunque avvenuti negli stadi: Lazio, Brescia, Ascoli e Roma guidano la classifica delle tifoserie coinvolte in incidenti.

In calo i daspo (da 2.472 a 2.238), ma con un aumento nell’ultimo triennio per tifosi di Juventus, Napoli e Roma. Infine l’analisi sui gruppi ultrà. Sono 382 con circa 39 mila supporter: 151 con orientamen­to politico (40 di estrema destra, 21 di estrema sinistra), con 12 club «misti».

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