La Svizzera svolta I Gran premi tornano legali dopo 60 anni
Ci sono voluti 60 anni di battaglie parlamentari, petizioni e minuziosi report tecnici per far cambiare idea agli svizzeri sulle gare d’automobili. Il Consiglio federale ha fatto cadere il divieto di competizioni pubbliche a motore sul territorio elvetico (unico caso al mondo insieme a Israele), derogando a una vecchia legge che le aveva messe al bando. Ma a una condizione: che a sfrecciare siano bolidi elettrici, silenziosi ed ecologici, e non «mostri» da F1 o delle serie minori. Quelli restano tabù così come gli autodromi. Porte aperte dal 1° aprile del 2016 al campionato di Formula E che secondo l’esecutivo «rientra nell’interesse del Paese sotto il profilo economico e della ricerca». Con impeccabile precisione i legislatori precisano che dovranno essere modificate alcune leggi, come quelle sulla velocità massima dei veicoli. A leggere il testo sembra uno scherzo, in realtà la questione al di là delle Alpi è serissima. I Gp sono stati messi all’indice dopo la tragedia alla 24 Ore di Le Mans dell’11 giugno 1955, la data più nera nella storia dell’automobilismo: la Mercedes di Pierre Levegh decolla in tribuna uccidendo il pilota francese e 83 spettatori, e ferendone 120. Scioccati gli svizzeri decisero per il giro di vite, vietando non solo le gare ma anche la costruzione di piste. I tentativi di abrogare la norma in passato sono stati sempre respinti dai governanti: il ritorno alle corse — sostenevano — avrebbe distrutto anni di educazione stradale. Del Gp di Svizzera, che si è disputato fino al 1954 su un pericoloso circuito alle porte di Berna, restano ricordi in bianco e nero: l’ultimo successo è stato di Fangio con la Mercedes, mentre nel 1948, durante le prove al Bremgarten, trovava la morte al volante di un’Alfa il grande Achille Varzi. Altri tempi. I motori che ora si riaccendono fanno meno rumore di un aspirapolvere e non inquinano, le monoposto a batterie ( foto) al massimo raggiungono i 230 km/h: quanto basta a tranquillizzare i cittadini della Confederazione. Resta da capire dove si terrà il primo ePrix. Lugano si è tirata fuori, Zurigo e Losanna si sono candidate. Sarà contenta Simona De Silvestro, nata a due passi da Berna: ex collaudatrice di F1 per la scuderia elvetica Sauber ora corre con il team Andretti in Formula E. Ieri nel 3° appuntamento della stagione a Punta del Este, in Uruguay, ha chiuso undicesima. Ha vinto Sébastien Buemi, davanti a Di Grassi e D’Ambrosio.