Gianfranco Beltrami
Medico dello sport, docente del corso di laurea in Scienze Motorie all’Università di Parma ra che ha preso il via (con qualche problema di neve) la stagione invernale, gli appassionati di sci possono tornare sulle piste. L’importante è farlo con buon senso. «Lo sci da discesa è impegnativo: richiede forza esplosiva, resistenza e destrezza – spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport, docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma -. L’ambiente è imprevedibile e mutevole. Le variazioni della pista, per esempio, richiedono scelte rapide e capacità di adeguare il gesto tecnico alle condizioni che cambiano».
Quali benefici offre lo sci?
«Trattandosi di un’attività mista, anaerobica e aerobica, ha effetti positivi su due fronti: da una parte favorisce l’aumento della tonicità e della massa muscolare, dall’altra migliora la capacità respiratoria e una serie di parametri cardiovascolari: riduce la pressione, le frequenza cardiaca, i grassi nel sangue. Non solo, trattandosi di una disciplina basata su movimenti complessi, migliora la capacità di coordinazione motoria. Senza contare che può aiutare a dimagrire o quanto meno a non ingrassare in un periodo nel quale di solito ci si concede qualche strappo alla regola. Ma attenzione, non ci si improvvisa sciatori: occorrono tecnica di base e preparazione adeguata per non rischiare traumi, molto comuni in chi pratica questa disciplina, a maggior ragione se non si è ben allenati».
Quali sono gli infortuni più frequenti?
«Il più comune è la distorsione. Particolarmente a rischio sono i tendini e i legamenti di ginocchia, spalle e polsi. Sono inoltre frequenti contusioni e fratture, anche se meno che nello snowboard. Un incidente su sette ha infine come risultato un trauma cranico o al viso. Ecco perché è importante utilizzare il casco. Sebbene sia obbligatorio solo fino ai 14 anni, tutti dovrebbero indossarlo».
Come bisogna allenarsi?
« La preparazione generale è quella che una persona può già avere se pratica un’attività fisica di routine. Ha tre componenti principali: esercizi di potenziamento muscolare, stretching e allenamento cardiovascolare. I gesti tipici di diversi sport (come calcio, nuoto, basket, tennis) contribuiscono di per sé ad allenare i principali gruppi muscolari e, comunque, in genere si abbinano a esercizi a corpo libero e con attrezzi in palestra. Lo stretching, coinvolgendo muscoli, tendini, ossa e articolazioni, può avere ricadute positive su tutto l’apparato locomotore. Gli esercizi di allungamento aumentano la flessibilità e l’elasticità articolare e migliorano la coordinazione dei movimenti, fondamentale nello sci. Da non trascurare anche l’allenamento aerobico, per esempio con la corsa o la cyclette. Serve per fare in modo che l’apparato cardiorespiratorio riesca a mantenere nel tempo un elevato ritmo di sforzo e quindi per resistere alla fatica».
In cosa consiste la preparazione specifica?
«Si basa su esercizi propriocettivi, ed eventualmente di rapidità, e serve soprattutto per abituare tendini e legamenti alle variazioni articolari improvvise tipiche dello sci. Gli esercizi propriocettivi si eseguono su tavolette oscillanti, variando la posizione dei piedi e spostando il peso del corpo da un lato all’altro. Questa stimolazione neuromotoria aiuta a educare i riflessi per ottenere un controllo ottimale del corpo nello spazio. Gli esercizi di rapidità, consistono in piccoli saltelli con birilli o percorsi rapidi per migliorare la destrezza. In genere sono riservati agli sciatori esperti».
flessioni, distensioni su panca
I glutei lavorano molto mentre si scia. Hanno l’importante ruolo di tenere bloccato il bacino e, insieme ai quadricipiti, aiutano a controllare la traiettoria Sono i muscoli più sollecitati nello sci perché devono sostenere forze elevate. Allenarli bene serve anche a proteggere il ginocchio da possibili infortuni Una buona preparazione atletica è fondamentale per evitare gli infortuni. Tra i traumi più comuni ci sono quelli a tendini e legamenti, soprattutto di ginocchia, spalle e polsi. Inoltre è alto il rischio di contusioni, strappi e, talvolta fratture Chi si allena abitualmente in maniera corretta e ha un buon tono muscolare può tralasciarla e passare alla fase di preparazione specifica. Chi invece è meno allenato, dovrebbe rimettersi in forma a partire da almeno un mese prima di iniziare a sciare. Si basa su Esercizi per potenziare i muscoli degli gli e il
per migliorare l’elasticità e la flessibilità articolare
per migliorare la resistenza alla fatica È un allenamento che coinvolge tendini e legamenti, soprattutto delle ginocchia, per abituarli alle variazioni articolari improvvise e inaspettate tipiche dello sci. Si basa su
da eseguire su piani instabili come tavolette o particolari pedane In genere si consiglia di praticarli nelle settimane precedenti allo sci
che mimano i cambiamenti di direzione tipici dello sci. In genere sono riservati agli sciatori esperti
È una sorta di corsetto muscolare, costituito da addominali, lombari,
flessori delle anche e muscoli del pavimento
pelvico. Favorisce una postura ottimale e le azioni dinamiche. Mentre si scia gli addominali e i lombari sostengono la parte bassa della schiena
trazioni alla sbarra
squat, affondi
salti