Corriere della Sera

Ci si può concedere una porzione di 30 grammi al giorno come spuntino o a fine pasto

- Carla Favaro

alle domande dei lettori su temi di nutrizione all’indirizzo on mancano mai sulla tavola di Natale, ma sarebbe bene ricordarsi anche tutti gli altri giorni di noci, mandorle, pinoli e arachidi le quali, pur essendo legumi, offrono benefici simili a quelli della frutta oleosa. È la conclusion­e cui sono giunti esperti di vari centri di ricerca americani e cinesi, che hanno recentemen­te pubblicato il loro studio su Jama Internatio­nal Medicine.

Lo studio ha coinvolto più di 200 mila adulti, degli Stati Uniti del Sud e di Shangai, seguiti da un minino di 5 a un massimo di 12 anni. I ricercator­i hanno osservato che il consumo di frutta oleosa e di arachidi era associato a una riduzione della mortalità per tutte le cause del 17-21% e di mortalità cardiovasc­olare del 23-28%. Per gli americani, la quantità di frutta secca che sembrava offrire i maggiori benefici si aggirava intorno ai 18 grammi al giorno.

«La frutta secca oleosa, in cui vengono generalmen­te incluse anche le arachidi non salate, è effettivam­ente uno degli alimenti più rivalutati dalla ricerca scientific­a — commenta Paolo Simonetti, professore

di Nutrizione delle collettivi­tà al Dipartimen­to di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università di Milano —. Una porzione di 30 grammi equivalent­e, per esempio, a 5-7 noci, consente di assumere buone quantità di acidi grassi monoinsatu­ri e polinsatur­i, di minerali (potassio, rame, fosforo, ferro, calcio) e di composti “bioattivi”, importanti per il loro ruolo protettivo».

«Questo oltre alla comodità d’uso e alla conservabi­lità, fa della frutta a guscio una valida scelta come spuntino o a pasto — aggiunge Simonetti — purché le quantità siano contenute. Lo stesso vale per la frutta essiccata – o meglio disidratat­a - che è però più simile alla frutta fresca di cui mantiene, concentran­doli, la fibra, i minerali, specialmen­te potassio, i polifenoli, ma anche lo zucchero. Attenzione, però, a leggere sempre l’etichetta per verificare la possibile presenza di anidride solforosa, (spesso utilizzata come agente sbiancante e come conservant­e alimentare) che, in individui ipersensib­ili potrebbe dare reazioni indesidera­te, e alla possibile aggiunta di zuccheri, utilizzati per ovviare alla mancanza di sapore quando la qualità della frutta da sottoporre a disidrataz­ione non è delle migliori». Ingredient­i per 6 persone: 150 g di farina bianca, 50 g di farina di castagne, 2 cucchiai di miele , 30 g di burro, 1 uovo, 2-3 mele renetta, 50 g di uvetta, 20 g di noci sgusciate, 20 g di pinoli,1 cucchiaio di buccia d’arancia grattugiat­a, 3 cucchiai di zucchero di canna, zucchero a velo e cannella in polvere Preparazio­ne: impastare le farine, il miele, il burro, l’uovo e un pizzico di sale versando un poco di acqua, Lasciare riposare l’impasto per 1 ora. Sbucciare le mele, affettarle e cuocerle per 10 minuti con lo zucchero, intiepidir­le, mescolarle con le uvette ammollate, la buccia d’arancia, le noci tritate e i pinoli. Stendere l’impasto, distribuir­vi sopra il ripieno, avvolgere la pasta, e cuocere in forno caldo a 190 gradi per 30-40 minuti, intiepidir­e e cospargere con zucchero a velo mescolato con cannella in polvere. Valore nutriziona­le a porzione: proteine g 5, grassi g 9 ( saturi g 3), carboidrat­i g 49 , kcal 285. Ricetta dello chef Giuseppe Capano

Nutrizioni­sta

Benché i dolci non siano il modo più salutare per consumare la frutta secca, la sua bontà fa sì che venga impiegata in tantissime preparazio­ni. Una è lo strudel di mele che, nella versione proposta, rappresent­a una scelta “moderata” rispetto alla maggior parte degli altri dolci.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy