Il brindisi precoce (e la bestemmia)
Frescadi riforma, in attesa del canone in bolletta, la vecchia Rai mostra la distanza siderale con la contemporaneità. Anticipa di un minuto il Capodanno e manda in sovraimpressione una bestemmia.
Passano i decenni, la Rete è ormai la protagonista delle comunicazioni planetarie in tempo reale, eppure per il Capodanno resta l’italica abitudine di fidarsi del count down televisivo. Stavolta però l’ansia da prestazione, che ha ricordato la gara serale delle 20 tra Tg1-Tg5-Tg La7 per chi parte per primo, ha prodotto un fake: il 2016 di Raiuno da Matera è stato festeggiato con un minuto secco di anticipo rispetto alla realtà, col sarcastico entusiasmo dei social che hanno subito citato il Capodanno del Fantozzi cinematografico festeggiato alle 22.30 perché l’orchestra del ristorante era impegnata nel vero veglione, più redditizio. In più è apparsa in sovraimpressione sullo schermo una clamorosa bestemmia tra i 150 mila messaggi partiti nella notte. Scuse di viale Mazzini, sospensione dell’addetto al filtro dei messaggi (uno solo per una simile mole di lavoro? va bene la spending review, ma insomma…). Inevitabili polemiche politiche, l’accusa di Michele Anzaldi del Pd: «Rai, a Capodanno sbaglia orario nell’era dei siti collegati con Greenwich! Come si giustificheranno dirigenti che non rispettano tetto stipendio 240 mila?». Nonostante l’arrivo di Antonio Campo dall’Orto al vertice dell’azienda (a giorni sarà amministratore delegato) tutto rimane nelle tradizioni: l’affezione istintiva del pubblico alla Rai nei grandi eventi di massa, gli errori tipici del corpaccione della tv pubblica, anche se era apprezzabile l’idea di impiantare lo show a Matera, Capitale europea della Cultura nel 2019. Si potrebbe banalizzare l’episodio e ricondurlo alla solita conclusione dell’irriformabilità della Rai. Invece c’è una deduzione pratica: l’ostilità della tv pubblica alle nuove tecnologie, alla contemporaneità. Perché sbagliare la mezzanotte significa davvero essere sintonizzati su un fuso culturale e tecnologico diverso da quello in uso nell’Occidente avanzato. E il filtro di 150 mila messaggi affidato a un povero addetto mostra la distanza che separa il pianeta di Zuckerberg dalla vecchia (ma sì, chiamiamola così, ancora una volta) Mamma Rai.