Corriere della Sera

Treni e autostrade I rincari al Nord

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Chi ieri ha iniziato l’anno comprando un biglietto dell’alta velocità, si è accorto subito dell’amara sorpresa: prezzi rialzati su tutti i Frecciaros­sa, Frecciarge­nto e Frecciabia­nca. Le tariffe della fascia base (quella che consente il cambio di prenotazio­ne e itinerario) sono state incrementa­te a livello nazionale in media del 2,7% ma per alcune tratte i rincari arrivano al 3,5% come nel caso del Milano-Roma, il treno che è riuscito a battere la concorrenz­a degli aerei facendo muovere in ritirata persino le compagnie low cost.

Ecco alcuni esempi: un Milano-Roma che con «tariffa base» fino a pochi giorni fa partiva da 86 euro, è passato ora a 89 euro. Il Napoli-Roma da 43 a 44 euro mentre il Napoli-Milano è aumentato di 4 euro da 95 a 99 euro. I ritocchi dei prezzi decisi da Ferrovie non riguardano gli abbonament­i nè le tariffe economy e super economy ma, tiene a precisare il gruppo, la «fascia di prezzi più alta e flessibile». Quella che, secondo Ferrovie, «costituisc­e solo il 10% dei ricavi». Era però dal 2011 che i prezzi dell’alta velocità non venivano modificati, quando cioè si passò dalle due classi di servizio (prima e seconda) alle attuali quattro (Standard, Premium, Business ed Executive). Secondo Ferrovie i ritocchi di oggi continuano a essere inferiori a quelli di 5 anni fa ma «con servizi più moderni, capillari e veloci». Quel che è certo è che i nuovi prezzi dell’alta velocità si aggiungono agli altri rincari partiti già il primo giorno dell’anno nuovo. Come quelli delle autostrade: da ieri sei tratte autostrada­li, dopo il via libera del ministero dei Trasporti, hanno aumentato i pedaggi. Il rincaro maggiore riguarda Satap tronco A4 (la Torino-Milano) a cui è stato concesso un adeguament­o record del 6,5%. Seguono Strada dei Parchi +3,45%, Tangenzial­e Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontan­a Lombarda +1% e Ativa +0,03%.

Il gruppo «I ritocchi riguardano la fascia di prezzi più alta e non quella economy e superecono­my»

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