Corriere della Sera

A Natale senza soldi: ha ucciso l’amica per cento euro

Mestre, l’assassina confessa. È stata tradita da alcuni prelievi fatti col bancomat della vittima

- Andrea Pasqualett­o

La disoccupaz­ione, i figli da mantenere, la voglia di regalare alla famiglia un Natale meno penoso degli altri. Susanna Lazzarini si era così rivolta alla signora Francesca Vianello, ottantunen­ne amica della madre, ex dipendente del Casinò di Venezia, sola e benestante. E a lei aveva chiesto 300 euro. L’anziana gliene aveva dati 100 chiedendol­e la restituzio­ne per il 29 dicembre. Ma quel giorno Susanna non aveva i soldi da rendere all’amica di famiglia. Anzi. Aveva pensato di chiederne altri perché era ancora in difficoltà. All’incontro è andata dunque con queste intenzioni.

Il 29 sarà un tragico giorno. Fra le due nasce una discussion­e che degenera presto in una furiosa lite, con la signora Lazzarini a chiedere un nuovo prestito e l’altra a pretendere il saldo del vecchio. Poi il raptus. Susanna si avventa sull’anziana, cerca di soffocarla con le sue mani ma non ci riesce. Prende allora un cordino per i regali di Natale che aveva nella borsetta e lo usa per stringere il collo l’anziana signora finché non smette di urlare e dimenarsi e stramazza a terra, esanime. La follia si completa con il furto del bancomat e del codice di Francesca Vianello con il quale va subito a prelevare quel che riesce da alcuni sportelli automatici: 500 euro. Lo usa anche per fare una spesa. Insomma, lascia tracce ovunque: nelle telecamere della banca, nei tabulati telefonici e poi la fibbia dell’orologio, persa durante la colluttazi­one. Per gli uomini del questore Angelo Sanna è un gioco da ragazzi risolvere il giallo, anche perché il giorno del delitto Francesca Vianello aveva un appuntamen­to con un’amica, alla quale aveva chiesto un cambio di orario proprio perché doveva vedere Susanna. «Lei era sempre puntuale e poi mi aveva detto tutto di Milly (soprannome di Susanna, ndr)», ha detto la testimone. Quando non l’ha vista arrivare, l’amica è andata a cercarla a casa e ha dato l’allarme.

Messi insieme tutti gli indizi, il pm di Venezia Alessia Tavarnesi, che ha lavorato sul caso anche la notte di Capodan- no, ha emesso il decreto di ferm o . D o p o q u a l c h e tentenname­nto, disperata, Susanna ha confessato il delitto. «Voleva i soldi e io non ce li avevo». La sua versione diverge da quella dell’accusa solo per qualche elemento. «Il bancomat me l’aveva dato lei», ha dichiarato agli inquirenti. Non le credono, naturalmen­te. Ma si tratta di un dettaglio. Il giallo è risolto.

Rimane una storia triste e penosa. «Abbiamo pensato all’attuale indagata dopo aver parlato con le amiche del cuore della vittima che avevano raccolto le sue confidenze», ha spiegato Angela Lauretta, capo della Mobile lagunare. «Una tragedia per la vittima e i suoi familiari ma anche per l’autrice del delitto», ha concluso con un sospiro il procurator­e aggiunto Carlo Nordio.

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