Corriere della Sera

Il libro postumo del poliziotto sulla notte in cui morì Pinelli

Allegra si è spento a 91 anni. Il figlio: pubblicher­ò le sue memorie

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Nel 1970 Antonino Allegra indica un punto sulla mappa della Questura di Milano durante la deposizion­e al processo Calabresi-Lotta Continua un funzionari­o dello Stato e ho il dovere di mantenere il segreto». Ma è chiaro che non può bastare. O forse sì. Nel luglio 2000, nella seduta numero 73 della Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuaz­ione dei responsabi­li delle stragi, Allegra ascoltò gli interrogat­ivi di senatori e deputati. Domanda: «Perché subito dopo piazza Fontana le indagini vennero indirizzat­e sugli anarchici?». Risposta di Allegra, una persona corpulenta con voce ferma, originario di Santa Teresa di Riva, novemila abitanti sul mare, in provincia di Messina: «Non è vero... Non dicemmo che si trattasse di certi o di altri... Si decise di accompagna­re in Questura il maggior numero possibile di esponenti di gruppi di estrema destra e di estrema sinistra». Domanda: «Il dottor Calabresi per anni seguì i fatti relativi all’estrema sinistra... Chi è in una certa area viene a conoscenza di notizie che non verbalizza perché rimangono confidenze... Può essere che sia arrivato a scoprire qualcosa di molto importante per cui doveva essere fermato?». Risposta di Allegra: «Se avesse scoperto qualcosa di molto importante lo avrei saputo».

L’addio a Milano cadde nella seconda metà degli anni Settanta. E altri avveniment­i, con al centro il furore sanguinari­o delle Brigate rosse, incrociaro­no la storia di Allegra. Il quale, per ammissione del Nel dicembre del ‘69 era capo dell’ufficio politico della Questura di Milano figlio che ha scelto un altro percorso («Ne faccio parte da ventisei anni»), nonostante la forte insistenza «declinò le offerte della Massoneria». Conosceva mezza Italia, Antonino Allegra. Compreso Silvio Berlusconi che, riferisce il figlio, «è stato il mio padrino alla cresima». Ma tornando alle memorie, a che punto sono? «Non posso anticipare... C’è un unico giornalist­a, che papà apprezzava: Pansa... E sappia che, ad esempio su Pinelli, tanto non è stato svelato». Com’è morto l’anarchico? «Nessuno vuol credere a un ruolo del Kgb... Papà... conosceva forse troppo... Adesso verrà alla luce. No, aspetti, nessuna strategia di marketing, nessuna volontà di approfitta­rmi della situazione... Ho amato mio padre, mi ha dato e insegnato la vita. Il libro è un atto doveroso, anzi obbligator­io».

Il ruolo

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