Corriere della Sera

«Love» e «wroom!», le borsette parlanti fatte con i Lego

L’idea (nata per gioco) di due fratelli toscani è diventata un vero business. E ci sono anche pezzi «no gender»

- Michela Proietti

es Petits Joueurs» sono i «piccolig io c a to ri » , i bambini. Ma sono anche quelli che non rischiano fino in fondo, perché non amano l’azzardo. Su questo divertente doppio registro, due fratelli hanno costruito il loro progetto: creare un marchio di moda ispirandos­i ai giochi per bambini. E, però, credendoci tantissimo.

Maria Sole e Andrea Cecchi hanno visto lungo, perché oggi Les Petits Joueurs è un marchio di accessori distribuit­o in 145 Paesi e negozi come Bergdorf Goodman, Saks Fifth Avenue, Luisa Via Roma: il primo anno il fatturato è stato di 350 mila euro, il 2015 si è chiuso con un milione e mezzo.

Tutto è nato, appunto, per gioco: quattro anni fa Maria Sole si è ritrovata con una manciata di Lego in mano e casualment­e ha composto la parola «Love». Con quella inedita targhetta ha deciso di rinnovare una borsa un po’ sciupata (anche se inizialmen­te aveva pensato di farne un quadretto da appendere in casa).

Il successo tra le amiche è stato inaspettat­o e l’ha convinta, a soli 19 anni, a creare una piccola collezione. «Già da un po’ la Chanel tramandata dalla nonna non mi faceva sentire più speciale. Avevo bisogno di distinguer­mi. Sono nate così Pop A sinistra Maria Sole Cecchi: nel 2010, a soli 19 anni, ha ideato il suo marchio di accessori Les Petits Joueurs. A fianco Amal Clooney con una borsa della giovane stilista fiorentina: tra le celebritie­s che indossano le sue creazioni ci sono anche Lady Gaga e Pharrell Williams le borsette fatte di mattoncini colorati fotografat­e al braccio di Amal Clooney, Olivia Palermo e Lady Gaga. Tracolle «parlanti», con messaggi pop come « love » o « wroom! » : «Quando le indossavo venivo fermata da nonni e nipoti».

Nel background di Maria Sole c’è un bel bagaglio di tradizioni (la famiglia lavora nel commercio all’ingrosso di abbigliame­nto), creatività e viaggi. «Dopo aver vissuto per un po’ di tempo in Brasile ho capito che dovevo lasciarmi guidare dalla positività».

Oggi Maria Sole fa parte di quegli enfant prodige della moda, come il milanese Giannico, talentuosi­ssimi negli ac-

cessori, capaci di celebrare lo stile e la tradizione artigiana italiana. «E pensare che da piccola non amavo il Lego, che in genere è più maschile. Infatti gli uomini amano molto regalare le nostre borse alle loro donne».

Le creazioni sono interament­e made in Italy, anzi «made in Tuscany» come sottolinea il fratello Andrea, responsabi­le della parte marketing dell’azienda a formato familiare, con appena 13 dipendenti. Non ci sono solo i Lego, anzi alcuni modelli hanno abdicato ai mattoncini in favore di pom pom o geometrie: i prezzi vanno da 400 a 1200 euro e il prodotto è destinato a una cliente che ha già dei pezzi «tradiziona­li» nel suo guardaroba. La nicchia di mercato è la stessa occupata da marchi come Paula Cademartor­i o Charlotte Olympia. «La nostra donna è una cliente “avanzata”, che sa già molto di moda, e che ha un feeling con il prodotto». A sorpresa, alcuni pezzi sono unisex. «Da quando Pharrell Williams ci ha richiesto lo zainetto, è diventato un pezzo no-gender». Persino l’età non conta. «Non bisogna essere ragazzine per amare le mie borse: chiedete a mia mamma quanto le piace uscire con borse che disegno io».

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