Corriere della Sera

Esiste uno stile milanese? La lezione di Gio Ponti

Boglioli e le collezioni che si ispirano al lavoro del grande designer La sfida del ceo Mannucci: riportare in vita il suo buon gusto

- Enrica Roddolo

Filosofia Le linee razionali, nette e ben definite, dell’architetto che ideò il grattaciel­o Pirelli

La svolta Un nuovo stilista, Davide Marello, e il passaggio dell’azienda al fondo Wise

C’ è uno stile Milano? O meglio, esiste un certo modo di pensare moda, arte e design in chiave meneghina? Per Giovanni Mannucci, presidente e ceo di Boglioli, «esiste eccome, ed è esattament­e il tipo di heritage, di tradizione di buon gusto dalle linee razionali, nette e ben definite che con il nuovo direttore creativo di Boglioli, Davide Marello pronto a debuttare alle sfilate Uomo di questo gennaio, abbiamo in mente». In effetti, una stagione fa Pomellato, altro brand di imprinting squisitame­nte milanese, aveva preso spunto dalla tradizione milanese per lanciare una collezione Milano: vere in oro e diamanti sobrie e pulite, come nello stile del capoluogo lombardo.

E a che cosa si ispira lo stile Milano? «A Gio Ponti, ovviamente. Al fondatore delle riviste Domus e poi Stile, che oltreché

architetto collaborò con Venini e De Poli ma anche a progetti di pittura e scenografi­a teatrale». Già, il Ponti architetto del grattaciel­o Pirelli a Milano e l’inventore del premio Compasso d’Oro. Non a caso il nuovo headquarte­rs di Boglioli in corso Venezia è all’insegna delle linee sobrie, d’ispirazion­e razionalis­ta del design meneghino degli anni 30-60, agli anni d’oro dell’architetto che nel 1932 prende la direzione artistica della Fontana Arte e nel ‘56 erige il «suo» grattaciel­o. «Così vuole essere anche il nuovo stile Boglioli», continua Mannucci, arrivato in Boglioli dopo il rilancio del marchio napoletano di sartoria maschile Isaia. Oltre a Mannucci nel consiglio di amministra­zione della casa di moda ( dopo l’ingresso del fondo Wise che aveva rilevato prima una quota e poi il resto del capitale dell’azienda) c’è anche Andrea Perrone, ex numero uno di Brioni e fino a pochi mesi fa amministra­tore delegato di Ferrari brand (la società del gruppo Ferrari che ne cura le licenze).

Quanto al nuovo direttore creativo, Davide Marello, comincia la sua carriera nella moda, molto giovane, collaboran­do con piccole aziende sino ad arrivare alle fondamenta­li esperienze prima per Giorgio Armani poi per Gucci, dove si occupa per molti anni del Formal Menswear.

Tra le sue passioni, la fotografia d’epoca e la pittura del XX secolo, più di tutte risalta quella per Milano, città per la quale ha avuto un naturale attaccamen­to come è stato per Boglioli. La prima collezione disegnata da Marello verrà presentata domenica 17 gennaio alla Società del giardino, durante la settimana della moda uomo.

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 ??  ?? Al centro Gio Ponti e la sua seggiola Superlegge­ra. A sinistra il grattaciel­o Pirelli; a destra un look di Boglioli
Al centro Gio Ponti e la sua seggiola Superlegge­ra. A sinistra il grattaciel­o Pirelli; a destra un look di Boglioli
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