Corriere della Sera

Se mi lasci posso cancellart­i Come sparire sui social

Le app, i siti e i negozi virtuali che (pagando) ci aiutano a far sparire i post, i tag e le foto degli ex. II picco degli addii? Prima di Natale

- Di Leonard Berberi

a cosa più difficile è stata passare la vigilia di Natale a r i p u l i re i miei profili Facebook e Instagram. Un’esperienza dolorosa perché nel cancellare i momenti passati insieme li ho dovuti pure rivivere». Dopo sette anni di convivenza Francesca, brianzola classe 1985, ha ricevuto un messaggio su WhatsApp dal suo ex compagno: «“Le cose non vanno bene da un po’, finiamola qui” mi ha scritto il 23 dicembre, con tanto di emoji con la faccina triste», racconta. Così il 24 dicembre lei si è messa a rimuovere dai social network le foto con lui, i tag con lui, i post con lui. «Alla fine ero esausta e comunque qualche traccia di questo amore finito resterà in qualche post o in qualche immagine degli altri».

Non è una novità. Il periodo che porta alle festività di fine anno costituisc­e anche uno dei picchi nelle rotture. Quando David McCandless e Lee Byron hanno analizzato i cambiament­i di status di migliaia di profili sul social network di Mark Zuckerberg hanno individuat­o i tempi in cui le coppie scoppiano: tra questi spiccano le prime due settimane di dicembre e di marzo. Seguono, ma con minore intensità, l’estate e San Valentino.

In questi giorni, controllan­do meglio il mio account Facebook, tra gli auguri di Natale e di buone feste, tra le istantanee di cenoni e pranzi, di uscite serali e sbronze, spiccavano loro, i messaggi di gente che s’era lasciata. Un fiume di «mi hai illuso», di «da te non me l’aspettavo», di «il 2015 si è chiuso nel peggiore dei modi». Ho così cercato di «sentire» (meglio: sbirciare) l’altra campana, ma non ne trovavo nemmeno una. Non erano più tra i miei contatti perché nel grande piano di pulizia virtuale delle vicissitud­ini amorose avevano pensato bene — o male — di chiudere ogni finestra di dialogo pure con chi, in un modo o nell’altro, aveva legami con l’ex dolce metà.

Un lavoraccio il loro, soprattutt­o per chi ha condiviso sui social molto della propria vita affettiva. Sarà per questo che si diffondono sempre di più gli specialist­i virtuali del ritorno allo status di single — dalle app ai siti — come racconta il quotidiano statuniten­se New York Times. « The Breakup Shop» (letteralme­nte: il negozio delle rotture), per esempio, permette di fare il «lavoro sporco» con mail, messaggi, persino Snapchat, il servizio di messaggist­ica con cui si inviano e ricevono foto e video che poi vengono cancellati. Poi, oltre a rimuovere i frammenti della vita di coppia, interviene anche sui post che fanno riferiment­o all’ex. Il tutto per una tariffa che va da 5 a 80 dollari.

Con l’app KillSwitch, invece, basta inserire il nome dell’ex e il software rimuove dal profilo qualsiasi riferiment­o, ma comunque salva gli scatti in un album privato. Mentre con Binder, una delle ultime «creature» digitali (il cui nome fa il verso a Tinder, l’applicazio­ne per rimorchiar­e) si «scarica» l’ex anima gemella con una telefonata (registrata) o un sms.

La questione di cosa fare quando l’amore finisce se l’è posta anche Facebook (che è proprietar­ia pure di Instagram, il social network fotografic­o, e di WhatsApp): uno speciale «team della compassion­e» sta provando — negli Usa e su un limitato gruppo di utenti — una procedura che permette un distacco digitale senza traumi. «Potrebbe volerci anche un anno però prima di rendere l’opzione disponibil­e per tutti», dice Kelly Winters, manager della società, al New York Times. Facendo intendere che siamo ancora lontani pure dall’avere una clinica — come quella del film Se mi lasci ti cancello — che elimina dalla mente ricordi specifici. Almeno per ora.

@leonard_berberi

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