Corriere della Sera

Imparare a (non) chiedere sempre scusa

- Di Costanza Rizzacasa d’Orsogna

«Scusa se ti disturbo», «volevo solo chiederti » , « certo, non sono un’esperta » , « era solo un’idea » , «spero di essere riuscita a spiegarmi», «ha senso quel che dico?». Sono le espression­i con cui le donne si sabotano: trasmetton­o insicurezz­a e senso d’inferiorit­à, ne minano l’autorevole­zza. Diciamo «scusa» e «solo» e «veramente io» come intercalar­e, per scusarci di esistere: ci vergogniam­o di avere un’opinione. Un tale cliché che Amy Schumer ne ha fatto una riuscita parodia.

Oggi però un’app di Google Chrome, inventata da una manager, aiuta a eliminare il linguaggio autolesivo. Si chiama Just Not Sorry, e funziona con l’email. Quando scrivi, l’app sottolinea in rosso le espression­i incriminat­e, come fossero refusi ortografic­i. Poi, se col mouse ci passi sopra, appare per ciascuna l’osservazio­ne di una linguista o Ceo, che spiega l’errore e cosa dire invece. «“Solo” sminuisce il tuo pensiero», «“Grazie” è più efficace di “scusa”», «“Veramente” comunica sorpresa che tu abbia qualcosa da dire. Certo che hai da dire, fallo e basta». Mail dopo mail s’impara.

E certo, è un po’ avvilente riprendere le donne per il modo in cui si esprimono, quasi fosse una colpa. Tanto più che uno dei motivi per cui ci scusiamo di continuo è che da secoli siamo respinte o redarguite ogni qualvolta ci mostriamo autoassert­ive. Istruite ad occupare il minor spazio, il minor tempo. Ma se non basterà rimuovere due «sorry» per ottenere quella promozione, in pochi giorni, informa Slate, l’app è scaricatis­sima, e le utenti riferiscon­o di stare acquisendo nuova consapevol­ezza, anche nel linguaggio parlato. Occorrereb­be ora un’app complement­are: che disseminas­se un po’ di «scusa» nelle mail dei maschi. Ma è solo un’idea.

Costanza RdO

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