Corriere della Sera

E Bruxelles vuole meno carte e più trasparenz­a

La proposta della presidenza olandese sui prospetti. Il pressing di Renzi

- Enrico Marro

«Un fogliettin­o chiaro» al posto di decine di pagine incomprens­ibili. È la riforma del «prospetto informativ­o» che piacerebbe al premier Matteo Renzi per mettere il risparmiat­ore al riparo da investimen­ti rischiosi a sua insaputa, come quelli di cui si lamentano ora gli obbligazio­nisti subordinat­i

delle 4 banche fallite (Etruria, Marche, CariFe e CariChieti). «Se uno va in banca e gli dessero un foglio con tre cose scritte chiare...», ha detto Renzi nella conferenza stampa di fine d’anno. Solo che anche per questa riforma il premier se la deve vedere con l’Europa, dove la partita è aperta.

I prospetti informativ­i seguono infatti una direttiva europea (la 71 del 2003) entrata in vigore nel 2005 che rientra tra quelle di «massima armonizzaz­ione», sulle quali cioè gli Stati membri hanno scarsi margini. Ora la commission­e Ue, proprio l’anno scorso, ha deciso di riformare la direttiva e ha licenziato il 30 novembre la sua proposta di Regolament­o. Le nuove regole puntano a semplifica­re il prospetto, ma muovendo da un presuppost­o diverso da quello che anima Renzi. La commission­e vuole rendere il prospetto meno oneroso per gli emittenti dei prodotti finanziari, in particolar­e le piccole e medie imprese, che vanno incoraggia­te ad affacciars­i sui mercati finanziari. Insomma, gli uffici Ue hanno lavorato in questi mesi partendo dall’idea che se si chiedono troppe informazio­ni e adempiment­i non si aiutano le imprese a crescere. Certo, ferma restando la tutela dei risparmiat­ori, conferma Bruxelles, ma non è questa la principale preoccupaz­ione.

Dal primo gennaio, sotto il semestre di presidenza olandese, la discussion­e riprenderà e qui, evidenteme­nte, il governo italiano potrebbe far valere un indirizzo più centrato sulla semplifica­zione a vantaggio del risparmiat­ore e magari far includere esplicitam­ente (nella proposta non è chiaro) nel raggio d’azione della riforma anche le obbligazio­ni subordinat­e. In alternativ­a si potrebbe valutare anche un’altra strada, quella di far ricadere, chiedendo un parere in tal senso alla commission­e, le obbligazio­ni subordinat­e sotto il regolament­o europeo già varato e che entrerà in vigore il primo gennaio 2017 sui Prips (Packaged retail investment products). In questo caso anche per queste scatterebb­e il Kid, il Key informatio­n document applicato ai Prips: non proprio il foglietto che vuole Renzi ma due-tre pagine con le informazio­ni essenziali per il risparmiat­ore, tra le quali l’indicazion­e della classe di rischio del prodotto (fino a 7) che vuole acquistare.

Mercati Documenti meno onerosi aiuterebbe­ro le pmi ad affacciars­i sui mercati finanziari

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Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. È l’autorità che vigila sulla pubblicazi­one dei prospetti informativ­i sui prodotti finanziari

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