Monsignor Benigni
Caro Romano, il Corriere del 28 dicembre dà conto del libro di Bruno Pischedda che mette in evidenza il lato oscuro di Emilio Cecchi e dei suoi rapporti con monsignor Umberto Benigni e col suo «servizio informazioni». Ci può dire qualcosa di più su quel monsignore?
Gianni Fossati
L’organizzazione più o meno segreta, creata da monsignor Benigni durante il papato di Pio X, fu anzitutto una sorta di ministero della propaganda antimodernista negli anni in cui questa linea, anche se con altri metodi e stile, era quella del papato. L’integralismo religioso fece di Benigni uno dei principali intellettuali antisemiti dei primi decenni del Novecento. Salutò con entusiasmo la pubblicazione dell’edizione italiana dei Protocolli dei savi di Sion (il falso confezionato dalla polizia segreta zarista) e pubblicò a Firenze nel 1922 un volume intitolato Documenti per la conquista ebraica del mondo. I Protocolli dei savi anziani di Sion. Fra l’antimodernismo e l’antisemitismo esiste ancora oggi, in alcune famiglie del mondo cristiano, una sorta di affinità elettiva.
LIBIA
Monarchia impossibile Caro Romano, per la nuova Libia si potrebbe pensare anche alla restaurazione della monarchia. Anche gli italiani non più giovani ricordano il Regno di Libia fino al 1969. Poi arrivò il colonnello Gheddafi e fu il disastro.
Pietro Pisu, Cagliari Esiste, in teoria, un principe ereditario. È Idris Al Senussi, nipote di re Idris, e vive ora in Italia da dove segue attentamente le vicende del suo Paese. Ma dubito che goda in Libia dei Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Paolo Baldini indaga per capire chi prenderà il posto di Daniel Craig nei panni di 007 Rassegna stampa dalle 7.45 e notiziari in breve alle 13 e alle 19.30