Corriere della Sera

Ispettori negli ospedali delle donne morte di parto

«Una task force per capire se le procedure erano corrette»

- Di Margherita De Bac Bazzi, Troncana

L’ultima notizia di una morte per parto è di ieri, a Brescia. Giovanna Lazzari, una giovane di 30 anni, avrebbe completato la gravidanza a fine gennaio. Invece se ne è andata la notte del 31 dicembre con la sua piccola. Gli ispettori del ministero della Salute sono attesi a Brescia per raccoglier­e la documentaz­ione e avviare un’indagine sanitaria. Andranno anche a Bassano del Grappa dove è morta Marta Lazzarin e poi a San BonifacioV­erona per occuparsi di un’altra vittima, Anna Massignan.

Prepararsi alla gioia di veder nascere la propria bambina e morire assieme a lei durante il parto. Può succedere anche in Italia — che l’Organizzaz­ione mondiale della Sanità considera, con Gran Bretagna e Francia, come uno dei Paesi più affidabili e sicuri nell’assistenza alla maternità —: dieci casi ogni cento mila bimbi nati, evento raro, sottolinea­no gli epidemiolo­gi. Fredda statistica che non attenua il turbamento per la storia di Giovanna Lazzari: la giovane donna, 30 anni, avrebbe completato la gravidanza a fine gennaio. Invece se ne è andata la notte del 31 dicembre con la sua piccola dopo essere arrivata al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia con febbre alta e gastroente­rite. Il marito ora accusa: «È stata trascurata». Eppure la gestazione procedeva in modo normale, niente faceva presagire complicanz­e. La magistratu­ra ha aperto un’inchiesta.

Gli ispettori del ministero della Salute sono attesi a Brescia per raccoglier­e la documentaz­ione e avviare un’indagine sanitaria. Andranno anche a Bassano del Grappa, dove è morta in circostanz­e da chiarire Marta Lazzarin, e poi a San Bonifacio-Verona per occuparsi di un’altra vittima, Anna Massignan. Nei giorni scorsi si erano recati al Sant’Anna di Torino per un altro evento drammatico: la morte di Angela Nesta e della sua piccola dovuta, secondo la direzione sanitaria dell’ospedale, a una complicanz­a rarissima e imprevedib­ile. Alle quattro storie se ne aggiunge una quinta che però non riguarda il parto. A Foggia una ragazza incinta al nono mese si è sentita male ed è spirata in casa. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarla.

La casualità ha voluto che le quattro situazioni si siano verificate in un arco di tempo molto ristretto. Dunque è difficile adesso non allarmarsi e, soprattutt­o, convincere le mamme in attesa a stare serene. «Escluderei la mancanza di attenzione di medici e infermieri — commenta il direttore della ginecologi­a e ostetricia del policlinic­o Gemelli di Roma, Giovanni Scambia —. In Italia c’è anzi un eccesso di medicalizz­azione».

La ministra Lorenzin ha istituito una task force con la volontà di trarre elementi di correzione. È composta da dirigenti del ministero e dell’Agenzia servizi sanitari regionali (Agenas), carabinier­i del nucleo antisofist­icazioni (Nas) e rappresent­anti delle Regioni. Lorenzin, neomamma, è particolar­mente sensibile al tema della tutela della maternità: «Bisogna capire se sono state rispettate le procedure e se alla base esistono difetti organizzat­ivi. Ci preme individuar­e gli errori e prevenire altre tragedie. È una delle priorità».

«Purtroppo questo è un problema che non possiamo considerar­e appartenen­te al passato. Ma non bisogna creare allarmismi. Stiamo lavorando per migliorare il percorso delle nascite e tutelare la salute di mamma e bambino», afferma Serena Donati, responsabi­le del sistema di sorveglian­za dell’Istituto superiore di sanità, creato per raccoglier­e le segnalazio­ni di eventi avversi in ospedali e cliniche. Tra il 2013 e il 2014 il parto è stato fatale per 39 donne, prima causa le emorragie. Inizialmen­te la rete ha inglobato sei regioni, da quest’anno il sistema arriverà a coprire il 70% del territorio nazionale. Una volta individuat­a una causa ricorrente si interviene sugli operatori di ostetricia (corsi di formazione, linee guida). Si riuscirà ad azzerare le morti? «Non tutte. Solo la metà sono prevenibil­i».

 ??  ?? 1 Giovanna Lazzari, in una foto tratta dal suo profilo Facebook, 30 anni, all’ottavo mese di gravidanza, è morta con il feto agli Spedali Civili di Brescia
2 Marta Lazzarin, 35 anni, in una foto postata sul blog di viaggi che teneva con il compagno,...
1 Giovanna Lazzari, in una foto tratta dal suo profilo Facebook, 30 anni, all’ottavo mese di gravidanza, è morta con il feto agli Spedali Civili di Brescia 2 Marta Lazzarin, 35 anni, in una foto postata sul blog di viaggi che teneva con il compagno,...

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