Corriere della Sera

M5S e le grane locali «Proteggere­mo il nostro progetto»

Interviene Di Maio. Un addio anche a Parma

- di Massimo Rebotti

Abbandoni ed espulsioni. Sul territorio alcune giunte cinquestel­le traballano e «per proteggere il progetto» interviene il parlamenta­re più in vista, Luigi Di Maio.

L’ultima caso riguarda una consiglier­a di Parma, Chiara Gianferrar­i. Eletta tre anni fa, ieri ha lasciato l’incarico e il M5S. Ragioni personali, ma nella lettera d’addio c’è il rimpianto per lo spirito delle origini: «Eravamo pochi, non avevamo né Comuni né parlamenta­ri, ma gli ideali erano chiarissim­i e intoccabil­i». La consiglier­a non dice se oggi per lei non sia più così, ma il fatto che oltre al consiglio comunale lasci anche il Movimento è già una risposta.

Parma resta la città simbolo delle amministra­zioni m5s. È tuttavia un simbolo sui generis: il sindaco Federico Pizzarotti, in sella dal 2012, è inviso ai vertici, troppo autonomo e troppo critico nei confronti di Grillo e Casaleggio. Lui, a un anno e mezzo dalla fine del mandato, in un’intervista al Corriere dello scorso dicembre, non ha escluso di poter correre la prossima volta da solo alla testa di una lista civica. Nel panorama dei Comuni cinquestel­le in affanno, la città fa storia a sé: lo scontro è interno al movimento ed è politico. Dal punto di vista amministra­tivo, invece, Pizzarotti può vantare una riduzione del 40% del debito ereditato dalla giunta precedente.

I guai maggiori ora sono altrove. Il caso più eclatante è a Gela — i Cinquestel­le hanno appena cacciato il loro stesso sindaco — quello più spinoso a Quarto — c’è un’indagine dell’Antimafia che coinvolge un ex consiglier­e del Movimento (ora espulso) — il più simbolico a Livorno — nell’ex roccaforte rossa conquistat­a nel 2014, il M5S ha perso in poco tempo molti pezzi e ora governa con un solo voto di margine. Liti e tensioni, poi, anche a Ragusa (sulle trivellazi­oni petrolifer­e) e Venaria Reale, dove una consiglier­a ha da poco sbattuto la porta.

Luigi Di Maio ha preso atto della situazione e rilanciato: «Non ci vedrete arretrare mai davanti agli approfitta­tori — ha scritto ieri su Facebook — i nostri principi e le persone che ci credono vanno tutelati». Il vicepresid­ente della Camera pare allarmato dagli ultimi episodi: «A rischio di perdere voti, di subire attacchi mediatici di ogni sorta, continuere­mo a proteggere questo progetto da chi crede di poterlo portare avanti a corrente alternata». Si riferiva probabilme­nte anche a Domenico Messinese, ingegnere di 50 anni, che solo pochi mesi fa alla testa dei Cinquestel­le aveva espugnato Gela. Qualche giorno fa è stato espulso perché «fuori asse» rispetto «ai principi del M5S».

A Quarto la questione è più complicata: il sindaco Rosa Capuozzo è al suo posto, ma negli ultimi giorni se ne sono andati due assessori e due consiglier­i. Il problema, in particolar­e, riguarda uno di questi ed è serio: Giovanni De Robbio fu il primo degli eletti del M5S alle ultime elezioni nel Comune campano, circa mille preferenze. Ora è indagato dall’Antimafia di Napoli per tentata estorsione al sindaco e voto di scambio. Al Sud i Cinquestel­le sono un partito in forte crescita, il rischio delle infiltrazi­oni, se le accuse saranno confermate, diventa un tema anche per loro.

A Livorno le aspettativ­e sulla giunta di Filippo Nogarin erano alte: storica la vittoria nel 2014 dopo decenni di governo della sinistra. Un anno e mezzo dopo il sindaco è appeso a un solo voto di margine per gli abbandoni in serie di assessori e consiglier­i: il nodo è la gestione dei rifiuti. A novembre i giorni più caldi, con i netturbini in piazza e la spazzatura in strada.

Le parole Il vicepresid­ente della Camera: non arretrerem­o di fronte agli approfitta­tori

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Federico Pizzarotti, neosindaco di Parma, festeggia la vittoria al ballottagg­io, il 21 maggio 2012;
Abbracci dopo lo spoglio per Filippo Nogarin,...
(Ansa) 1 2 Nelle città Alcuni sindaci eletti con i Cinquestel­le e poi finiti, a vario titolo, in difficoltà Federico Pizzarotti, neosindaco di Parma, festeggia la vittoria al ballottagg­io, il 21 maggio 2012; Abbracci dopo lo spoglio per Filippo Nogarin,...
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Il post pubblicato ieri da Luigi Di Maio sulla sua bacheca di Facebook: «I pilastri del nuovo anno»

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