Fratoianni: alleanze? Il Pd è un avversario
Fassino ci riscopre solo alla vigilia delle urne. E a Milano la candidatura di Sala rischia di disperdere l’esperienza Pisapia
ROMA A Roma, Matteo Orfini. A Torino, Piero Fassino. Si moltiplicano gli appelli di illustri esponenti del Pd affinché Sel scelga di stare in coalizione alle prossime Amministrative. Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel, risponde picche.
Per Fassino il vostro no sarebbe «una scelta divisiva», buona per far vincere destra o 5 Stelle. Non ha ragione?
«Fassino, come altri, riscopre il valore del centrosinistra alla vigilia delle urne. Se ne dimenticano tutto l’anno, quando fanno leggi di destra con la destra. Ma non eravamo un’accolita di gufi conservatori, un rimasuglio nostalgico della stagione delle coalizioni? Sono appelli ipocriti. Forse si rendono conto della vocazione autoreferenziale del partito della nazione».
Fassino, però, spiega che queste sono elezioni amministrative, non politiche.
«Non si può dire che non abbiano anche una valenza politica. Inoltre Fassino è a capo dei sindaci: ha un ruolo politico e da quella postazione ha avallato senza battere ciglio le scelte centralistiche, invece di difendere l’autonomia dei Comuni. Peraltro, l’Italicum è stato presentato dal Pd come la liberazione dalla gabbia delle coalizioni. Un po’ di coerenza ci vorrebbe. Vedremo, per esempio, se il Pd cederà alle
destre sulle unioni civili».
Ma quindi dite no in generale all’appello del Pd?
«Noi stiamo nel merito. Torino, per esempio, non è stata la Milano di Pisapia. Molte cose non hanno funzionato, dal rapporto con le periferie al lavoro. Così a Bologna».
A Milano, quindi, un accordo si può trovare?
«A Milano siamo impegnati per dare continuità alla giunta di Pisapia, ma non so se sarà possibile. La candidatura di Sala rischia di disperdere quell’esperienza».
E a Roma?
«Beh, è difficile pensare di allearci con un partito che un autorevole esponente del Pd ha definito “cattivo e pericoloso”. E poi qui siamo stati estromessi per un commissariamento tutto interno al Pd».
Resta il fatto che rischiate di far vincere destra e M5S.
«Ma è un argomento vecchio e sbagliato. Non si può gridare al lupo al lupo il giorno prima delle elezioni. L’allarme contro le destre, poi, è paradossale, mentre ancora si vota con Verdini o Alfano. Ma neanche un po’ di autocritica?».
Per voi i 5 Stelle sono meglio del Pd?
«Sono diversi dalla destra. Ma sono avversari, come il Pd. Noi siamo alternativi».