Corriere della Sera

Cantone, quella dote da «politico»: il tempismo

- Di Luca Mastranton­io

Il tempismo è una dote preziosa in politica, oggi più che mai. Come il coraggio di don Abbondio, chi non ce l’ha non se lo può dare — mentre a perderlo, si fa sempre in tempo. Ma chi più di altri oggi possiede questa qualità? Paradossal­mente non un politico puro, né un imprendito­re o un professore prestato alla politica, bensì un «tecnico» della giustizia: il magistrato Raffaele Cantone, arma di moralizzaz­ione di massa usata da Renzi. Nel 2015 il presidente dell’Autorità nazionale anticorruz­ione è stato chiamato in causa dal governo per vigilare su tavoli assai difficili: da Expo agli arbitrati per le banche fallite, passando per Mafia Capitale e lo stoccaggio dei rifiuti in Campania. Con il nuovo bipolarism­o antropolog­ico tra renziani e antirenzia­ni, però, i più radicali tra gli ostili al premier hanno provato a schiacciar­e Cantone su presunte posizioni di centrosini­stra. Sbagliato: «La mia collocazio­ne è la destra», ha detto Cantone al Foglio, intervista­to ieri da Salvatore Merlo, cui ha raccontato che da ragazzo, marinando la scuola («fare filone»), a Napoli finì a un comizio di Gianfranco Fini, all’epoca segretario del Fronte della gioventù. Un aneddoto efficace sul piano narrativo e tirato fuori al momento giusto per spiazzare chi lo vede appiattito su una posizione troppo governativ­a (come l’Anm, da cui ha minacciato di uscire): la vera destra, infatti, è fuori dal governo e Cantone si sente ancora un magistrato di lotta (alla corruzione). Sta rivelando un istinto a suo modo politico e mediatico, che si somma a curriculum e bibliograf­ia (accademica e popolare). A marzo si parlava di lui per il dopo Lupi, dimissiona­rio al ministero di Infrastrut­ture e Trasporti: a Che tempo che fa smentì le voci, benché lusingato dal prestigio del dicastero, e poi, in merito ai retroscena che lo vedono sempre candidabil­e a qualcosa, aggiunse scherzando che «ormai manca solo una candidatur­a a Sanremo o Miss Italia… anzi mister Italia»; da Fazio era andato a presentare Il male italiano, secondo libro con Rizzoli dopo i primi tre con Mondadori. A ottobre, con Expo in chiusura, Cantone autocertif­icò che Milano era tornata la «capitale morale d’Italia», mentre Roma non ha gli anticorpi. Della città meneghina ha ricevuto il Sigillo, in una cerimonia in cui si è detto tanto più orgoglioso in quanto «terrone».

@criticalma­stra

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy