«In un sms mi ha detto che la trascuravano»
Il compagno di Giovanna Lazzari: non ce l’ho con i medici, ma voglio sapere
Nell’atrio dell’obitorio di Brescia c’è un ragazzo appoggiato al muro che tira fuori il cellulare. L’ultimo sms della sua compagna è delle 5.41: «È arrivata l’ostetrica str... che mi ignora». Giovanna Lazzari l’ha scritto giovedì mattina: è morta qualche ora dopo in una sala parto dell’Ospedale Civile. Roberto Coppini rimette il telefono in tasca: «In qualche ora ho perso una bimba e una mamma unica: qualcuno deve dirmi cos’è successo».
La sua compagna, trent’anni, è nella stanza numero 15 dell’obitorio: il cesareo è finito all’una del 31 dicembre con la constatazione del decesso. Se sia stato un distacco della placenta lo dirà l’autopsia. La bimba che aspettava era morta sei ore prima. «L’avremmo chiamata Camilla» dice Roberto. È riuscito a fotografarla prima che la portassero in obitorio: «La guardi, è perfetta. Doveva nascere il 29 gennaio».
Giovanna è entrata in Pronto soccorso mercoledì sera con il potassio basso e la febbre a 39: «Aveva appena preso una tachipirina. Ho insistito io perché andasse in ospedale». Gli altri due figli, Alessandro e Maria Sole, 4 anni e uno, li avevano lasciati a casa. Un saluto veloce, «torniamo subito», e il menu dettato ai parenti: «Giovanna avrebbe compiuto 30 anni il primo gennaio, aveva voglia di vongole».
Frida Fangandini, direttore sanitario del Civile, elenca i sintomi della paziente: vomito e diarrea. «La signora sembrava in miglioramento, era stata reidratata. Il battito della bimba era regolare». Giovanna viene ricoverata. Roberto la saluta all’una e mezzo di notte. I messaggi iniziano ad arrivargli 5 minuti dopo: «Sto malissimo», «Ho dolori forti», «Portami una Coca » . Alle 7 del mattino il tracciato della piccola è piatto. «Corro in ospedale, lei era disperata. “Supereremo anche questa”, le ho detto prima che la portassero in sala operatoria. Non l’ho più riabbracciata » . Dicono sia morta per un’emorragia. «Io so solo che si lamentava per le poche attenzioni in reparto: era giovane, stava bene. Non ce l’ho con l’ospedale, ma voglio sapere cosa sia successo». Si siede: «Giovanna era sorridente, dolce, una mamma bravissima: aveva perso i genitori da bambina, l’hanno cresciuta i cinque fratelli».
I suoi messaggi sono finiti in un esposto alla procura: è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Roberto e Giovanna avrebbero dovuto sposarsi al Santuario di Rezzato: «Adesso lì faremo il suo funerale».
La bimba era morta sei ore prima, l’avremmo chiamata Camilla. Doveva nascere il 29 gennaio