Gli italiani tornano in vacanza Più 51% per il ponte dell’Epifania
I dati di Federalberghi: il 94% resterà in Italia. Tanti cercano il last minute
Il punto di vista di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, induce all’ottimismo: «Il 2016 — esordisce — sarà l’anno dei ponti. Non solo quello ormai in corso dell’Epifania, favorito dalle scuole chiuse. Ma poi ci saranno pure il 25 aprile che cadrà di lunedì, il 2 giugno di giovedì, il primo novembre di martedì e insomma gl’italiani saranno invogliati quest’anno a prendersi più di una vacanza. Solo il primo maggio, che arriverà di domenica, non permetterà grossi slanci. Però noi non ci lamentiamo...».
E già, perché comunque, in base allo studio commissionato da Federalberghi alla società Acs Marketing Solutions, specializzata in ricerche di mercato, con 3 mila interviste telefoniche fatte negli ultimi giorni, è emerso che fino a mercoledì prossimo, cioè alla Befana, ben 2,4 milioni di italiani se ne staranno in vacanza (più della metà dello scorso anno, +51%). E di questi 2,4, ben 1,2 milioni partiranno o sono partiti solo ieri, oggi, domani, esclusivamente per passare fuori il ponte. Poi ci sono anche i 544 mila che addirittura la vacanza l’hanno iniziata a Natale e i 609 mila che sono in relax da Capodanno: italiani, dunque, che la vacanza hanno deciso beatamente di allungarla. Il 94% (rispetto all’84% del 2015) ha scel- to comunque di rimanere nel Belpaese. E questo è un altro dato confortante: il giro d’affari complessivo — compreso l’estero — si prevede intorno ai 494 milioni di euro e per il presidente degli albergatori, il senatore di Forza Italia Bernabò Bocca, «rappresenta un segnale che interpretiamo con grande ottimismo».
La sistemazione prescelta risulta la casa di parenti o amici nel 35,6% dei casi (rispetto al 41% del 2015), mentre in albergo figura già prenotato il 23,9% dei vacanzieri (24,4% l’anno scorso). «Eppoi ci sono le seconde case», chiosa Jacopo De Ria, presidente delle circa 2 mila agenzie di viaggio iscritte alla Fiavet. E il trend di gennaio promette bene: «Dopo l’Epifania prevediamo nuove partenze — conferma De Ria — Mete preferite: Cuba, Santo Domingo, Messico e Thailandia, dove il rischio terrorismo è meno alto». La neve appena arrivata, poi, potrebbe favorire il «last minute», aggiunge Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che raccoglie 300 mila imprese del settore turistico. «Ma ciò che più conforta — osserva Stoppani — è il sentiment, io lo chiamo così, degli italiani. Insomma, un senso crescente di fiducia nel futuro che, sebbene non si traduca subito in fatturato, costituisce comunque una valida premessa per la ripresa economica che, va detto, s’avverte già, malgrado convenga per ora dirlo a bassa voce...».
Anche a Stoppani risulta il dato che gli italiani di inizio gennaio stiano pensando ancora prevalentemente alle vacanze: «Dai rilievi dei nostri operatori presenti sulle autostrade direi che i flussi sono buoni». L’equazione è immediata: più spostamenti uguale maggiori consumi. «E questo vuol dire anche più opportunità per i 2 milioni di lavoratori del turismo, soprattutto giovani e donne del meridione», sottolinea il direttore generale di Federalberghi, Nucara, che confida molto quest’anno anche nei benèfici influssi del Giubileo, «una volta passata la prima fase di preoccupazione» per le minacce dell’Isis.
Certo, gli anni d’oro 20072008 sono ancora lontani, «però almeno abbiamo invertito la tendenza», dice Nucara. La durata media della vacanza da qui all’Epifania sarà di 3 notti, la spesa media si aggirerà sui 407 euro (393 per chi resta in Italia, 625 per chi va all’estero). La Fiavet segnala però un comprensibile calo delle richieste per Parigi e Londra,
Il calendario «Il 2016 è ricco di weekend lunghi: il 25 Aprile è lunedì, il 2 Giugno giovedì»
dato l’allarme attentati. Le agenzie di viaggio — precisa il presidente De Ria — resteranno comunque aperte fino all’ultimo minuto. «All’avvio del nuovo anno — conclude il leader di Federalberghi, Bernabò Bocca — ribadiamo come Governo e Parlamento debbano decidere subito una strategia comune per supportare adeguatamente i segnali di ripresa di uno dei settori trainanti dell’economia nazionale».