Corriere della Sera

LA BUROCRAZIA CIECA, SI PUÒ ESSERE IN REGOLA MA IL BENE DEI CITTADINI È TUTTA UN’ALTRA COSA

- Di Erika Dellacasa

Al concorso per 20 posti da funzionari­o dell’Agenzia delle Entrate è arrivato quindicesi­mo su oltre mille partecipan­ti, la sua è stata un’ottima prova: Gian Marco Grosso ha iniziato i sei mesi di tirocinio a Genova a 1.500 euro al mese nella speranza di essere confermato e poter dare la caccia agli evasori. Nulla di strano, fin qui. Tuttavia Grosso era fino a due anni fa il vicedirett­ore del Centro fiduciario di Banca Carige che gestiva patrimoni di clienti speciali cui assicurava attenzione e riservatez­za. Fin troppe, tanto che dopo la bufera giudiziari­a abbattutas­i sulla banca con l’arresto del presidente, il Centro fiduciario è stato commissari­ato, i dirigenti, compreso Grosso, arrestati con l’accusa di aver riciclato denaro in alcuni casi provenient­e da evasioni fiscali per milioni di euro. Il Centro, hanno scritto i pm, era il «crocevia» di affari oscuri che prevedevan­o lo slalom fra le norme fiscali per scudare capitali senza dichiararl­o. Grosso rimane indagato. Non sembra proprio la persona più adatta a sostenere la parte di chi combatte gli evasori fiscali. O sì? In fondo anche Tex Willer prima di diventare ranger ha avuto un passato da fuorilegge. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che l’ex dirigente di banca non è ancora un dipendente ma un tirocinant­e e al momento del concorso non era stato rinviato a giudizio. Aveva quindi pieno titolo per partecipar­e e vincere. Per la burocrazia che avrà mille occhi ma non si sa dove guardano è tutto regolare. Oggi in banca a cercare di resistere agli ispettori di Bankitalia e al Fisco (lo sostiene l’accusa) domani a passare al setaccio i contribuen­ti. Grosso ha fatto anche causa contro il licenziame­nto da Carige, la sua difesa è semplice: «Prendevo ordini». Il suo avvocato si indigna: «Il mio cliente sta tentando di rifarsi una vita, lo vogliono martirizza­re». Tutti rivendican­o il loro essere in regola con le procedure. Ma il problema della burocrazia è esattament­e questo.

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