Moretti avvia la svolta in Finmeccanica che cambierà nome
Modello «One company» con quattro settori. Ma restano i marchi storici da Aermacchi ad AgustaWestland
Da holding a capo di società controllate a unica azienda attiva nell’aerospazio, difesa e sicurezza. Il 2016 si è aperto per Finmeccanica con un nuovo look, quello della one company voluta dall’amministratore delegato Mauro Moretti con un nuovo sistema di governance articolato in quattro settori e sette divisioni. Nel dettaglio, i quattro settori sono Elicotteri, Aeronautica, Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza e, infine, Spazio. Il settore Elicotteri — e una divisione dedicata — è stato affidato a Daniele Romiti (già amministratore delegato di AgustaWestland); il settore Aeronautica a Filippo Bagnato (proveniente da Alenia Aermacchi) che guida personalmente la divisione Velivoli, mentre ad Alessio Facondo va la divisione Aerostrutture. Per il settore Spazio, invece, c’è Luigi Pasquali (da Telespazio). Più articolato il settore Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza affidato a Fabrizio Giulianini (Selex Es), con le divisioni Sistemi avionici e spaziali a Norman Bone, Elettronica per la difesa terrestre e navale a Lorenzo Mariani, Sistemi di difesa a Roberto Cortesi, Sistemi per la sicurezza e le informazioni ad Andrea Biraghi.
Nel dettaglio, il cambiamento della governance prevede la centralizzazione dei sistemi di indirizzo e controllo, mentre la gestione del business verrà decentrata a favore delle divisioni. A queste ultime saranno conferiti i poteri per garantire una gestione integrale end-to-end del relativo perimetro di attività, con la conseguente piena responsabilità del conto economico di riferimento. Ai settori spetteranno, invece, compiti e funzioni di coordinamento.
«La divisionalizzazione — ha avuto modo di spiegare nei giorni scorsi Moretti — aumenterà l’efficienza e l’efficacia delle attività di Finmeccanica, riducendo i costi di gestione grazie alle massimizzazione delle economie di scala e delle sinergie». Il processo, sebbene avviato, non può però dirsi concluso: manca, infatti, il nome della nuova società perché, secondo Moretti, «è opportuno prima farsi conoscere come one company e fra qualche mese con il nuovo nome che sarà italiano, riconoscibile e semplice». In questo processo è altamente probabile che i marchi storici — da AgustaWestland a Aermacchi — mantengano comunque la loro evidenza commerciale.