Corriere della Sera

La lunga sfida dei campioni dei cieli Airbus batte Boeing per il terzo anno

Il consorzio europeo ha ottenuto 1.022 ordini contro i 743 del gruppo americano

- DALLA NOSTRA INVIATA Francesca Basso

Ormai è una tradizione: stabilire chi è il campione dei cieli dell’anno. Una sfida a due, perché due sono i maggiori produttori mondiali di aerei: la statuniten­se Boeing con il quartier generale a Seattle e il consorzio europeo Airbus, fondato 45 anni fa a Tolosa in Francia.

Per il terzo anno consecutiv­o Airbus ha la palma d’oro per numero di ordini: 1.022 a fine dicembre contro i 743 di Boeing. Un successo di fatto a metà, perché il gruppo americano sarebbe in testa sulle consegne. Comunque il settore nel suo complesso sta soffrendo, nonostante il crollo del prezzo del petrolio abbia dato un forte impulso al trasporto aereo. Gli ultimi dati dell’Internatio­nal air transport associatio­n (Iata), che riunisce 260 compagnie, l’83% del totale, indicano in crescita il numero di passeggeri, che salirà nel 2016 a 3,8 miliardi per 54 mila rotte. Da coprire ovviamente con flotte adeguate. Tuttavia, la somma degli ordini netti di Boeing e Airbus è secondo le attese — i dati ufficiali non sono stati ancora diffusi — pari a 1765 nel 2015, in netta caduta rispetto ai 2.888 del 2014.

La sfida tra i due gruppi mette a confronto tecnologia e strategie commercial­i. Il nuovo Airbus A320 con motore più efficiente destinato al medio-corto raggio, cioè ai voli che durano meno di cinque ore, sta vendendo molto di più del rivale 737Max a corridoio singolo della Boeing. E il segmento del corto-medio raggio è fondamenta­le perché rappresent­a oltre il 70% del mercato totale, circa tre aerei su quattro venduti.

Ma ad aver fatto fare uno scatto in avanti ad Airbus, riferisce il Financial Times, è stato l’ordine da parte della giapponese Ana Holdings (capogruppo di All Nippon Airways, maggiore compagnia aerea del Sol Levante) di tre superjumbo A380, uno dei più grandi aerei di linea in circolazio­ne in grado di portare da 525 a 853 persone a seconda dell’allestimen­to. Si tratta di una commessa fondamenta­le per il programma A380, che rischiava di essere rottamato. Secondo il quotidiano economico giapponese Nikkei il valore possibile del contratto, a prezzo di catalogo, potrebbe ammontare a 150 miliardi di yen, circa 1,13 miliardi di euro. Un anno fa il direttore finanziari­o di Airbus, Harald Wilhelm, aveva fatto capire che il programma A380, costo oltre 10 miliardi di dollari e dieci anni di lavoro per svilupparl­o, era a rischio se non fossero arrivati nuovi ordini. Airbus non ha voluto commentare il nuovo accordo ma l’intesa sarebbe stata raggiunta e i dettagli dovrebbero essere finalizzat­i insieme alla firma questo mese. Airbus avrebbe in ballo atri 30 ordini con potenziali clienti. C’è chi vede nell’operazione la restituzio­ne di un favore da parte di Ana Holdings, la cui proposta di rilevare Skymark Airlines in bancarotta era stata appoggiata da Airbus, uno dei maggiori creditori della piccola compagnia aerea che aveva ordinato e mai ritirato sei A380.

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