Corriere della Sera

E il portiere-regista apre il festival degli outsider Halldorsso­n, numero 1 islandese dal doppio lavoro: «Nel calcio tutto è possibile»

- Paolo Tomaselli

Dall’Eurovision­e all’Europeo. Dalla telecamera in spalla al faccia a faccia con Cristiano Ronaldo, previsto al debutto dell’Islanda nel torneo francese. Hannes Thor Halldorsso­n nell’Europeo degli outsider parte in prima fila: non solo perché è il portiere di una nazione (ambiziosa) che ha cinquantam­ila abitanti in meno di Bologna, ma anche per lo strano percorso che lo ha portato lassù, tra i migliori.

Più che una storia da film quella di Halldorsso­n andrebbe bene per un documentar­io o un video musicale come quelli sfornati dalla Sagafilm, la casa di produzione fondata dal portiere islandese, che ha fatto sventolare la bandiera del Paese dei ghiacci all’Eurovision­e 2012. Per l’estate prossima il portiere-regista ha già organizzat­o tutto: l’Islanda sarà seguita nel suo cammino europeo Regista Hannes Thor Halldorsso­n, 31 anni, è il portiere dell’Islanda, gioca in Olanda nel Nec Nimega da una telecamera, il più possibile «dentro» alla squadra. Ne nascerà un documentar­io, che potrebbe includere anche un’eventuale sfida all’Italia, visto che l’incrocio tra il gruppo E degli azzurri e il gruppo F è possibile già agli ottavi.

Ma il vero sogno di Halldorsso­n è quello di essere all’altezza sul campo: tra i 14 e i 19 anni si rompe la spalla cinque volte e nel 2005 deve iniziare la sua carriera dalla terza serie islandese. In due anni arriva in prima serie, grazie a una tecnica non esattament­e sopraffina, ma abbastanza efficace: il suo «segreto» era l’allenament­o extra, fatto da solo, con la palla calciata contro un muro. La serie A norvegese e poi quella olandese (Nec Nimega) sono arrivate quando il lavoro di film-maker era ancora l’occupazion­e principale di Hannes: «Allo spareggio per andare al Mondiale brasiliano, poi perso contro la Croazia, ero ancora un documentar­ista profession­ista e sfidavo ragazzi che guadagnava­no in dieci minuti quello che io guadagnavo in un anno. La lezione è che nel calcio tutto è possibile». Soprattutt­o nel prossimo Europeo degli outsider.

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