Ottant’anni di Peterson «Lavoro 15 ore al giorno e risposo mia moglie»
Dal basket allo spettacolo: «Ho smesso troppo presto»
Numero 1 Dan Peterson, 80 anni il 9 gennaio, in Italia ha allenato la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano. È stato famoso commentatore e protagonista di spot tv
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tagliato dalla squadra del liceo. Ma un giorno, chi mi ha sempre bocciato, mi convoca nel suo ufficio per chiedermi: Dan, lei è al suo ultimo anno di high school, cosa farà all’università? Gli confidai le mie incertezze. Il mio capo allenatore, Jack Burmaster di Evanston high school, mi disse: “Lei ha le qualità per fare il coach di basket”. Fu convincente».
Quali sono queste qualità?
«È una figura complessa. La mia seconda laurea è in amministrazione sportiva. Un grande docente, Paul Hunsicker, mi ha insegnato che in un milionesimo di secondo devi essere pronto a licenziare decine di persone. Non lo farai, troverai un’altra soluzione, ma devi essere pronto a fare la scelta più difficile e delicata in un milionesimo di secondo».
Allenatore, telecronista, show e spot man, conferenziere, una vita piena. di allenare e si dedica ai mille altri impegni della sua vita, dalla Tv al giornalismo, passando per lo spettacolo. Poi nel 2011 viene richiamato dall’Olimpia Milano, ma non andò benissimo. Non smise troppo presto all’epoca?
«Fu un grave errore».
Indotto da cosa?
«Non sopportavo la sconfitta. Il dover vincere a tutti i costi, questa è la missione dell’allenatore. Stavo male... Quanto al mio ritorno nel 2011, è stata la più grande gioia della mia vita. Ho amato quella squadra, poi abbiamo fatto quello che potevamo fare». Intervengono una voce e un sorriso, sono di Donna Laura: «Dan, lo stress lo tiene tutto dentro, quindi sta peggio. Le conosco io le notti insonni, le ulcere sofferte. Da venti siamo sposati, ma è da 30 anni che stiamo insieme... (Ehi, mi ha conosciuto in via Montenapoleone 5, mica alla mutua)».
Dan Peterson, quanto sono state importanti le donne nella sua vita?
«Fondamentali. Ragionano più degli uomini, abituati a gettarsi; le donne sono invece maggiormente riflessive, portate al sacrificio, molto più professionali di noi».
D’accordo. Ma chi è stata la donna più importante?
«Mia madre Lillian. Mi ha preparato alla scuola, mi ha indirizzato al dovere, mi ha preso per mano e condotto verso l’arte, oh lei amava l’arte, e le scienze».
Suo padre, un poliziotto, lui era severo...
«Io lavoro ancora, nel canale Tv Olimpia Milano. Abbiamo un nostro seguito...».
Ok, Dan, ma qui si intende la «sua» Mediaset, Sky, Rai, La7... Lei può essere ancora d’aiuto ai telecronisti.
«Evidentemente vogliono fare da soli».
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Gelosia oppure paura del mostro sacro?
«Penso sia amor proprio e, ripeto, voglia di far da soli».
Qual è il miglior quintetto della sua Tv?
«Mike Bongiorno numero 1, insuperabile. Gerry Scotti, colonna vertebrale di Canale 5. Paolo Bonolis, genio della lingua italiana. Maria De Filippi, maestra della conduzione. Carlo Conti, presentatore a 360 gradi. Super».
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