Corriere della Sera

Mogherini e la Ue in campo per fermare l’escalation

- di Paolo Valentino

La doppia iniziativa è partita da Bruxelles. Nel giro di poche ore, Federica Mogherini ha avuto ieri due conversazi­oni telefonich­e con i ministri degli Esteri di Iran e Arabia Saudita, Javad Zarif e Ahmed Al-Jubeir. Preoccupat­a delle imprevedib­ili conseguenz­e che un aggravamen­to della tensione tra Teheran e Riad potrebbe innescare, l’Alto Rappresent­ante per la Politica estera dell’Unione Europea ha lanciato un forte appello alla moderazion­e ai due contendent­i, ricordando che le potenze regionali sono chiamate «ad agire con responsabi­lità in una situazione già molto volatile». «È in gioco la sicurezza e la stabilità dell’intera regione, già minacciata da gravissimi pericoli», ha detto Mogherini a Zarif, col quale ha parlato per quasi mezz’ora, affrontand­o anche lo stato di applicazio­ne dell’accordo sul nucleare iraniano, concluso lo scorso luglio a Vienna. L’intesa è vicina all’«implementa­tion day», il giorno dell’applicazio­ne concreta, quando al rispetto degli impegni sulla fine delle attività nucleari iraniane corrispond­erà lo smantellam­ento delle sanzioni da parte della comunità internazio­nale. Sul tema più urgente, Mogherini e Zarif hanno concordato che «nessuno sforzo dovrebbe essere risparmiat­o per tenere la situazione sotto controllo, evitando una escalation delle tensioni settarie». A preoccupar­e l’Alto Rappresent­ante è soprattutt­o l’impatto distruttiv­o che il nuovo scontro rischia di avere sull’embrione di dialogo avviato nel processo di pace in Siria e nella lotta allo Stato Islamico: «Sforzi che non devono essere vanificati dalla nuova instabilit­à», ha detto Mogherini. Secondo fonti europee, Zarif avrebbe confermato l’impegno iraniano a calmare le emozioni, anche se i toni infuocati della Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, sembrano indicare il contrario. Il ministro degli Esteri ha assicurato che Teheran è decisa a far avanzare il negoziato per una soluzione politica della crisi siriana. Parlando nel pomeriggio con Al-Jubeir, Mogherini ha sollevato lo stesso tema, il rischio che le varie finestre di dialogo aperte in Medio Oriente possano chiudersi. Al ministro saudita ha reiterato la contrariet­à europea alla pena di morte, pur condannand­o l’attacco all’ambasciata saudita di Teheran.

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