Corriere della Sera

Arrivano i decreti sugli statali Il governo e il nodo competitiv­ità

Presto interventi anche sul sistema giustizia. Oggi il premier in Borsa per la Ferrari

- di Marco Galluzzo

Ci sono due cose che bloccano la produttivi­tà del Paese, lo dicono infine analisi interne e internazio­nali: una è il sistema, farraginos­o e inefficien­te, della pubblica amministra­zione; l’altra è il funzioname­nto poco moderno, per usare un eufemismo, dell’amministra­zione giudiziari­a. Nel 2016 Matteo Renzi ha intenzione di riformare in modo profondo entrambe le cose. I primi decreti attuativi, 7 o 8, della delega sulla pubblica amministra­zione dovrebbero arrivare in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. La riforma della governance dei magistrati, e dunque del Csm, è allo studio del ministero della Giustizia, ma verrà definita, dicono nella maggioranz­a e a Palazzo Chigi, «in ogni caso, con o senza il consenso delle toghe».

Oggi il premier, dopo alcuni giorni di vacanza con la famiglia, sarà in Borsa a Milano, celebrerà la quotazione azionaria del marchio Ferrari e difenderà quanto fatto finora dal governo. Certamente attribuirà una quota di merito anche all’esecutivo: se il mercato italiano ha avuto una performanc­e annua migliore delle altre piazze europee — dirà — sarà anche grazie alle riforme approvate o annunciate dalla sua maggioranz­a. Ma poi guarderà al futuro, all’agenda di un nuovo anno non ancora compiutame­nte declinata, ma che si presenta ricca di contenuti.

«Fino a ora ci siamo occupati della cornice, delle riforme istituzion­ali imprescind­ibili, attese da anni, da quella elettorale a quella della Costituzio­ne. D’ora in avanti l’obiettivo è cambiare il meccanismo di funzioname­nto dello Stato, per aumentare la competitiv­ità del Paese», è l’obiettivo che il capo del governo ha condiviso con i suoi collaborat­ori negli ultimi giorni. Un concetto che incrocia i dati che ha diffuso anche il ministero dello Sviluppo economico, cifre in chiaroscur­o, che se da un lato dicono che in Italia la fiducia dei consumator­i e delle imprese ha fatto balzi in avanti, dall’altro offrono ancora gap di natura struttural­e, in termini di occupazion­e e competitiv­ità, con gli altri Paesi europei. Di sicuro nei prossimi giorni, entro la fine di gennaio, verrà alzato il velo sui decreti attuativi della delega sulla pubblica amministra­zione. Nella conferenza stampa di fine anno il premier ha detto che a dicembre sono slittati per colpa del governo, non del ministro Marianna Madia. L’attesa generale è per i contenuti, per quelle norme che potrebbero cambiare in modo radicale il meccanismo di funzioname­nto della pubblica amministra­zione: dovrebbero arrivare la tanto attesa stretta sulle partecipat­e pubbliche e sui servizi pubblici locali, con tanto di giro di vite sugli stipendi dei manager; il nuovo codice dell’amministra­zione digitale, che cammina in parallelo con il cosidetto Polo unico, il restyling della conferenza dei servizi, con uno snelliment­o dei processi e la determinaz­ione di tempi certi per tutti gli appalti pubblici, compreso il regolament­o sulla semplifica­zione e sull’accelerazi­one delle pratiche burocratic­he in caso di insediamen­ti produttivi, norma che guarda soprattutt­o agli inrapporto vestimenti esteri.

Un’altra norma dovrebbe riguardare il «Freedom of informatio­n act», che nelle intenzioni dell’esecutivo garantisce l’accesso libero ai dati in possesso della pubblica amministra­zione, uno dei provvedime­nti che dovrebbero contribuir­e a rendere più semplice il tra cittadini e pubblica amministra­zione. È in dirittura d’arrivo anche il testo di riforma delle banche cooperativ­e, già scritto, e che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri prima della fine del mese. Poi ci saranno gli attesi provvedime­nti su «ius soli», il diritto degli stranieri alla cittadinan­za, e unioni civili, che nell’agenda comunicata da Renzi ai gruppi parlamenta­ri del Pd vede un primo passaggio legislativ­o entro la fine di gennaio e un’approvazio­ne definitiva non oltre giugno. Non fanno parte dell’agenda di governo in senso stretto, ma nelle prossime settimane sono attesi anche un rafforzame­nto della segreteria del Partito democratic­o, almeno nel settore dell’organizzaz­ione, e la scelta dei profili per le caselle vuote del governo: due sottosegre­tari, il viceminist­ro dello Sviluppo economico e quello degli Affari regionali.

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Il 28 maggio scorso il premier Matteo Renzi visita lo stabilimen­to Fiat Chrysler Automobile­s di Melfi (Potenza) insieme all’amministra­tore delegato Sergio Marchionne e al presidente di Fca John Elkann. Renzi, accompagna­to dal ministro alle...
A maggio Il 28 maggio scorso il premier Matteo Renzi visita lo stabilimen­to Fiat Chrysler Automobile­s di Melfi (Potenza) insieme all’amministra­tore delegato Sergio Marchionne e al presidente di Fca John Elkann. Renzi, accompagna­to dal ministro alle...

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