Corriere della Sera

«Valori europei minacciati» La Polonia sotto sorveglian­za

- DALLA NOSTRA INVIATA Francesca Basso

Stato di diritto messo in discussion­e e violazione della libertà di stampa. Le ultime riforme adottate dalla Polonia guidata dal partito populista, nazionalis­ta ed euroscetti­co «Diritto e giustizia» di Jaroslaw Kaczynski finiscono sul tavolo della Commission­e europea.

Il 13 gennaio il Collegio dei commissari dovrà valutare se Varsavia stia violando la base comune di valori europea, dopo l’adozione della riforma della Corte costituzio­nale, che mina la separazion­e dei poteri, e la decisione di sottoporre al controllo statale l’informazio­ne pubblica.

Bruxelles si prepara così ad attivare il meccanismo adottato nel marzo 2014 per fronteggia­re le minacce sistemiche allo Stato di diritto in uno dei 28 Paesi membri della Ue, una sorta di preallarme per avviare un dialogo con la Polonia e trovare le soluzioni necessarie per evitare che scatti il sistema sanzionato­rio previsto dall’articolo 7 del Trattato dell’Unione europea: la perdita di alcuni diritti compreso quello di voto nel Consiglio. Misura che finora non è mai stata inflitta.

Il dibattito è il primo di una procedura in tre tempi. Quella del 13 gennaio è la «fase di valutazion­e» e l’esecutivo Ue — spiega un portavoce della Commission­e — non vuole «speculare» sulla possibile evoluzione. Le altre due fasi sono la «raccomanda­zione sullo Stato di diritto» da parte della Commission­e, e la terza è la verifica dei progressi compiuti. Se il Paese non accoglie le modifiche chieste da Bruxelles parte la sanzione.

«C’è un dialogo intenso — ha proseguito il portavoce — con i partner polacchi». Più diretto è stato il commissari­o all’Economia digitale, iltedesco Günther Oet tinger, che ieri in un’ intervista alla Frankfurte­r Allgemeine Zeitung ha anticipato che proporrà alla Commission­e Ue di mettere la Polonia «sotto sorveglian­za» dopo la nuova legge approvata a fine anno che dà al governo il controllo delle stazioni radiotelev­isive pubbliche: «Adesso attiviamo il meccanismo costituzio­nale – ha detto - e mettiamo Varsavia sotto sorveglian­za».

E’ da settimane che la Commission­e Ue monitora la situazione. Il vice presidente con la

Attiviamo il meccanismo costituzio­nale e mettiamo Varsavia sotto sorveglian­za Günther Oettinger Commissari­o Economia digitale Ue

delega allo Stato di diritto e alla carta dei diritti fondamenta­li, l’olandese Frans Timmermans, ha inviato «due lettere al governo polacco — ha spiegato il portavoce dell’esecutivo Ue — in cui ha chiesto informazio­ni sulle modifiche legislativ­e relative alla Corte costituzio­nale e alle emittenti pubbliche».

Una prima lettera è stata inviata il 23 dicembre scorso alla vigilia dell’approvazio­ne della riforma della Corte costituzio­nale. Vi si chiedeva di rimandarne il via libera. La seconda risale al 30 dicembre, quando il Parlamento polacco ha licenziato la riforma dell’informazio­ne: i manager in carica sono azzerati e sostituiti da nuovi vertici scelti dal governo ed è stato limitato il numero dei consiglier­i di sorveglian­za.

L’esecutivo Ue è in contatto con la Commission­e Venezia del Consiglio d’Europa, l’organo consultivo formato da costituzio­nalisti che fornisce consulenza giuridica agli Stati membri. Ma di cui al momento Varsavia non sembra volersi servire.

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