Gisela, la sindaca martire massacrata dai narcos dopo un giorno di lavoro
Nuovo omicidio in Messico. Uccisa in casa, aveva 33 anni
Leyva e Jalisco Nueva Generación, ognuno con i pandilleros, i sottogruppi delle missioni sporche.
Temixco, il comune che avrebbe dovuto governare Gisela, è vicino a Cuernavaca, località dal clima accattivante resa pestifera dalla violenza narcos. Da giorni anche il sindaco della città di 349 mila abitanti è al centro delle news. È Cuauhtemoc Blanco, uno dei calciatori più famosi del Messico, alias Cuau, famoso per lo strano dribbling e per il linguaggio poco ortodosso. Eletto nelle file del Partito social democratico, 42 anni, ha smesso da pochissimo di giocare con il Puebla e si è lanciato in politica nel nome dell’antipolitica. In modo irruento. Gli avversari sostengono che abbia pagato 500 mila dollari per essere candidato. Lui ha tirato dritto, arrivando alla vittoria salutata con un feroce «ho fottuto tutti».
Blanco ha sollevato polemiche a non finire.
Fresco del successo, è letteralmente sparito due volte per lunghi periodi. Che fine ha fatto? si chiedevano. Eppure diceva che voleva essere al fianco dei cittadini, che avrebbe diviso la sua anima con loro. È Giuramento Gisela Mota Ocampo il primo giorno dell’anno, in occasione del giuramento come sindachessa di Temixco, a sud di Città del Messico riapparso come se nulla fosse.«La campagna elettorale mi ha fatto ammalare, ero stanco», ha detto sfrontato. Più vaga la scusa dopo la fuga in ottobre: «Avevo delle questioni da sbrigare».
Forse pensando a future «scomparse» ha creato una sorta di super Gabinetto per gestire la città quando è assente. Ha sospeso la collaborazione tra polizia locale e statale perché a suo dire il comando unificato fa poco per combattere i gangster. I 2,9 milioni di dollari che il municipio versa come contributo alla sicurezza — è l’accusa — si potrebbero usare meglio. Non tutti credono sia una scelta assennata. Poi si è rivolto al presidente Peña Neto per denunciare quelli che nel consiglio comunale sarebbero sabotatori.
Risse verbali abituali ma sterili. Morelos, secondo le statistiche, è lo Stato più violento del Messico, con oltre 450 omicidi nel solo 2015. E la conta non è finita.
@guidoolimpio