Corriere della Sera

Uccide la mamma e mette su Facebook un selfie sorridente

Perugia, 22enne arrestato. Sognava un talent show

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ore dall’arresto. Una stranezza dopo l’altra, come quando durante la veglia funebre organizzat­a per sua madre nella chiesa di San Pio X, la settimana scorsa, Federico è entrato al bar a prendersi un caffè.

Da due anni viveva chiuso dentro casa e usciva dalla finestra della sua stanza, mai dalla porta, raccontano perplessi i vicini, prigionier­o dei suoi deliri d’onnipotenz­a: un giorno sognava di andare a giocare nel Barcellona, un altro di diventare un modello famoso oppure un attore («il mio punto di riferiment­o è Al Pacino», diceva). Violento sin dai tempi dell’asilo, cacciato da due scuole e pure dalla squadra di rugby. A 19 anni si presentò a Talents Today: «Vengo da Città di Castello, in campagna si vive bene, si sta rilassati, io sto in una piccola villettina. Ma ora voglio conoscere un altro mondo dove nessuno c’è mai stato perché è andato sempre dietro alla massa. Mi chiamano come Primo Carnera, l’uomo montagna, perché sono grande e grosso, ma sono anche buono, dolce e sensibile...», racconta sempre lui in un video postato su Youtube.

Forse il talent show era andato male, anche un paio di

Voglio conoscere un altro mondo e non andare sempre dietro alla massa Federico su Youtube

delusioni amorose di certo l’avevano segnato. In questi ultimi tre mesi, però, si era fissato col dimagrimen­to e aveva perso più di 30 chili — lo testimonia­no ancora le foto su Facebook —, sempre più in preda alle sue allucinazi­oni. Sua mamma Annamaria volevo solo tentare di riportarlo alla realtà, «gli voglio bene ma non riesco a salvarlo», si sfogava. Gli diceva di uscire a trovarsi un lavoro e soprattutt­o di smetterla con l’hashish, con la droga che l’aveva fatto arrestare già a 19 anni e che Federico quasi sicurament­e ha fumato anche nelle ore intorno al massacro.

Ma è stato tutto inutile. Era una donna gracile, Annamaria, ex operaia alla Sacofgas di Città di Castello, con dei gravi problemi alla schiena che l’avevano costretta ad andare in pensione anticipata. La mattina del 28 dicembre era ancora in pigiama quando Federico l’ha aggredita in cucina. Non ha potuto far nulla per difendersi ma lui ha continuato a colpirla, al petto, al mento, al collo, «quando versava già in stato agonico». Poi il ragazzo ha chiamato suo padre al lavoro: «Corri papà, mamma s’è suicidata davanti a me!». L’autopsia, però, lo ha smentito. Difficile suicidarsi, colpendosi alle spalle.

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