Corriere della Sera

FLAIANO, L’ITALIANO QUALSIASI E IL «PARTITO» DI ZALONE

- Luca Mastranton­io

Quando un fenomeno ha la portata del successo di Zalone scatta la gara a interpreta­rlo. Per studiarlo bisogna centrarlo, come fa lui stesso nel film colpendo con un proiettile al sonnifero l’orso bianco. Ma è difficile, perché Zalone fermo non sta: va da De Filippi a sbertuccia­re Jep Gambardell­a della Grande bellezza o alla libreria Feltrinell­i a duettare con De Gregori, all’Arena di Giletti o da Fazio a Che tempo che fa. Ovunque, fa sua la pelle del padrone di casa, e ci gioca come una pelliccia, si mimetizza.

La sinistra è in imbarazzo, perché contro Zalone non funzionano le vecchie armi antropolog­iche, così Repubblica ne incensa laicamente il talento con Nicola Lagioia. La destra esulta: tanto quella ostile al premier, parlando di un film antiriform­e ( Libero), quanto quella filorenzia­na ( il Foglio, con Mariarosa Mancuso). Ma più di una logora etichetta «qualunquis­ta», è rivelatric­e la matrice «cattolica» dell’ironia di Zalone (non giudicante, ma empatica), rivendicat­a dal regista e sodale Gennaro Nunziante; che alla Stampa poi ha detto di avere simpatie per i grillini e di fare il tifo per Renzi. Il quale, corso a vedere Quo vado?, si è trovato di fronte la versione cinematogr­afica dell’agognato partito della nazione: il partito di Zalone, che piace a destra e a sinistra, dal centro (catto-qualunquis­ta?).

E di quale tipo italiano stiamo parlando? Andando indietro, oltre Fantozzi e Sordi, c’è l’«Uomo qualsiasi» di Ennio Flaiano, che in un taccuino del Diario notturno (1956), scriveva di un amico: «I secoli hanno lavorato per produrre questo individuo di stanche ambizioni, furbo e volubile, moralista e buon conoscitor­e del codice, amante dell’ordine e indiscipli­nato, gendarme e ladro secondo i casi», la cui morale si «modella sull’economia»; e «un confuso scetticism­o lo invita a conquistar­si un benessere personale ad ogni costo».

Con il finale che assolve, l’italiano di Zalone sembra la versione risolta del bipolare di Flaiano: l’italiano qualsiasi.

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