Cresce la pressione dalla Slovenia Roma pronta a ripristinare i controlli
Dal confine 300 arrivi a settimana. Ed è un flop il «ricollocamento» dei migranti
dopo gli attentati di Parigi e chiudere i confini. Di fronte a una ulteriore impennata degli ingressi l’Italia sarebbe costretta ad adeguarsi perché, viene sottolineato al ministero dell’Interno «alla fine rischiamo di dover pagare le conseguenze più gravi. Molti altri Stati non registrano tutti gli stranieri che arrivano, ma noi siamo gli unici ad essere stati sottoposti a procedura di infrazione » . Riferimento In Germania Prima prende le mani del figlio tra le sue, poi soffia, per riscaldarle: così una donna affronta il freddo, a Berlino, al LaGeSo. Il Landesamt für Gesundheit und Soziales (Ufficio di Stato per gli affari sanitari e sociali) è la prima porta di ingresso per i richiedenti asilo nella capitale tedesca: qui i rifugiati possono registrarsi o ricevere prima assistenza. Oltre un milione di migranti sono entrati in Germania nel 2015. A dicembre, la polizia federale ha dato notizia dell’ingresso di 127.320 migranti, in diminuzione rispetto a novembre (206mila) e ottobre (181mila). Il Ministero degli Interni tedesco ha riconosciuto che gli ingressi giornalieri oscillano tra i 1.500 e i 3 mila
( esplicito alla comunicazione giunta da Bruxelles poco prima della pausa natalizia per contestare a Roma la mancata «registrazione» dei migranti attraverso il fotosegnalamento.
Sono numerosi i fronti aperti e proprio nel tentativo di regolare i flussi, con la consapevolezza che la crisi mediorientale rischia di far affluire in Europa un numero sempre più numeroso di persone, la direzione Immigrazione della polizia ha predisposto un piano di intervento già consegnato al ministro Angelino Alfano. Prevede il ripristino dei controlli ai valichi terrestri e ferroviari con la Slovenia, lasciando invece libera la circolazione per quanto riguarda il traffico aereo. «Una misura straordinaria — chiariscono al Viminale — ma che diventerà operativa qualora dovessero aumentare gli ingressi e soprattutto continuare a mancare quel clima di collaborazione che era stato invece promesso nel corso dell’estate». Secondo le cifre aggiornate al 31 dicembre, nel 2015 sono giunte in Italia 153.842 persone, il 9% in meno del 2014 quando gli arrivi furono 170.100. Attualmente il dipartimento Immigrazione guidato dal prefetto Mario Morcone si occupa di assistere 103.792 persone. Ma rimane l’incognita per i prossimi mesi con la consapevolezza che la politica comune è rimasta sulla carta.
Secondo l’accordo siglato a fine settembre, Italia e Grecia avrebbero avuto la possibilità di far andare via 40 mila migranti — siriani ed eritrei — nei prossimi due anni. Il patto prevedeva l’assenso degli altri Stati «su base volontaria», ma la maggior parte si era impegnata a rispettarlo. In realtà sin da subito era apparso chiaro che non sarebbe stato semplice disporre le partenze, ma certo nessuno poteva prevedere che il flop sarebbe stato tanto clamoroso. A fronte di un progetto per il trasferimento di 80 stranieri al giorno, in più di tre mesi ne sono stati sistemati 190 oltre a 50 entro il 15 gennaio 2016. A meno di nuovi rinvii dell’ultima ora.