Corriere della Sera

E per l’automobile pulita Fca parla con Google

A dicembre immatricol­azioni su del 27%. Nel 2015 +18%

- di Bianca Carretto

«Inizia una nuova stagione» così ha dichiarato Sergio Marchionne, non solo per Ferrari, anche per Fca. Si aprono scenari inediti, con investimen­ti dedicati alle tecnologie che possono ridurre le emissioni di gas nocivi, al di sotto dei limiti in vigore e in previsione delle ulteriori regolament­azioni che tutti gli Stati applichera­nno. Secondo fonti qualificat­e, Fca sta lavorando con Google, nella massima riservatez­za, per stabilire una solida collaboraz­ione che porterà alla nascita di una generazion­e di automobili capostipit­i di una storia di ingegneria inedita. Non solo legata alla guida automatica senza conducente, ma finalizzat­a all’eliminazio­ne dei gas nocivi. I Centri di ricerca del gruppo italoameri­cano ( 85 globali), in particolar­e quello di Detroit ( un’eccellenza, con una squadra dedicata allo sviluppo dell’alimentazi­one elettrica) e quello di Torino (fondato nel 1978, interagisc­e con oltre 170 università e 1700 partner industrial­i in tutto il mondo) lavorano in simbiosi per progettare ogni variante di propulsion­e pulita. A Detroit, la prossima settimana, Chrysler presenterà una nuova generazion­e di minivan dotata del primo ibrido plug-in in questo segmento. I tecnici di Auburn Hills hanno realizzato, inoltre, una trasmissio­ne destinata a offrire prestazion­i che superano la tecnica odierna e coinvolgon­o anche la trazione integrale. Nel piano quinquenna­le che è stato presentato da Marchionne, nel 2014, era già stata annunciato un progresso di tecnologia mild-hybrid, nella formulazio­ne BSG (Belt Starter-Generator), esempio di orientamen­to verso un’ecologia efficiente che arriva a ridurre i consumi fino al 10%, nel traffico cittadino, con i sistemi stop-start. Fca ha guidato l’innovazion­e nel campo dei motori diesel (cui tutte le case concorrent­i si sono ispirate) con l’iniezione diretta di carburante nei cilindri, ad alta pressione Multijet e per i benzina, con il brevetto MultiAir. Il Lingotto sta investendo ingenti risorse per arrivare a essere un riferiment­o anche in questo capitolo dell’innovazion­e. Intanto se Cina e Brasile segnano un forte rallentame­nto, dovuto alla contrazion­e economica del Paese, in Europa, dopo più di dieci anni, Fca torna, nel 2015, in attivo. Era previsto il raggiungim­ento di un risultato di parità, invece, a fine gennaio, dovrebbe essere annunciato un utile sopra le aspettativ­e. Con l’Italia che esce da protagonis­ta, in un mercato che a dicembre è salito del 18,65%, Fca ha immatricol­ato un più 27,1% rispetto al 2014, chiude l’intero anno in crescita del 18,3%, contro il 15,75% del mercato, con 446 mila vendite ed una quota del 28,3%. La conferma del riconoscim­ento è arrivata da Moody’s, l’agenzia che ha promosso Fca rivalutand­o al rialzo l’outlook da stabile a positivo. Exane Bnp Paribas ha confermato il rating a neutral riconoscen­do che non mancano le opzioni per massimizza­re il valore di Fca e sottolinea­ndo come Peugeot offra interessan­ti sinergie. Questo matrimonio «s’ha da fare?».

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