Zalone: voglio far ridere, non sono un sociologo dell’Italia
Più di 7 milioni di euro al giorno: in 72 ore Quo vado? di Checco Zalone arriva alla stratosferica cifra di oltre 22 milioni (22.248.121) con oltre 3 milioni di presenze (3.060.698). Lo stesso risultato ottenuto in 18 giorni di programmazione (22.347.677) da Star Wars: Il risveglio della Forza — mica uno qualunque visto che stando alle proiezioni si avvia a diventare il film più visto di sempre nel mondo.
Intervistato da Rtl 102.5, lo stesso Zalone non sa darsi una spiegazione — men che meno sociologica — di un plebiscito così ampio: «In realtà chi fa questo mestiere non pensa ai beni o ai mali di questo Paese, ma solo a far ridere. Il comico per una battuta si venderebbe l’anima. Poi se la battuta è azzeccata, nel senso che muove da una realtà tangibile e familiare a tutti, è più efficace. Io però non voglio fare analisi sociologiche sul nostro Paese, sul posto fisso, sul degrado, sul berlusconismo, su tutto quello che hanno scritto in questi giorni. Io e Gennaro Nunziante (regista e coautore di Quo vado?) vogliamo solo far passare un’ora e mezza a ridere».
Quindi sparge riconoscenza a tutto lo spettro degli spettatori, Indignati Ringrazio anche quelli che sono indignati per la mia commedia, non si può piacere a tutti Classe ‘77 Checco Zalone, 38 anni, in una scena di «Quo vado?», suo quarto film campione d’incassi: in tre giorni 22 milioni di euro dagli osannanti agli irritati: «Voglio ringraziare quelli che mi dicono “grazie” ma anche gli indignati, perché siamo un popolo di indignati, anzi, soprattutto loro, perché fanno scaturire curiosità e quindi la gente va al cinema. Grazie indignati. Non puoi essere simpatico a tutti, anzi quando c’è questo consenso quasi plebiscitario, paradossalmente, senti l’esigenza di ritornare a terra e di trovare qualcuno a cui stai sulle balle, altrimenti potrei avere manie di onnipotenza. Continuate a indignarvi che io sono contento».
Distribuito da Medusa (oltre 1.200 schermi), Quo vado? è prodotto da Pietro Valsecchi (Taodue Film) che analizza: «Questo risultato ci dice che possiamo superare il cinema hollywoodiano e che, come succede da anni in Francia, possiamo trovare una strada originale e di successo, senza complessi di inferiorità».
Festeggiano anche a Roccaraso ( L’Aquila), comune di 1.630 abitanti che ora è conosciuto da almeno 3 milioni di italiani, grazie a una battuta del film, quando l’impiegato Zalone — che non ne vuole sapere di lasciare il posto fisso — è in trasferta al Polo: «Qui fa freddissimo, più che a Roccaraso». Il sindaco mostra orgoglioso la fascia: «Lo ringraziamo ufficialmente e lo aspettiamo. Roccaraso è casa sua».