Corriere della Sera

La carriera

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Circondato da un esercito di giovanissi­mi, freschi di talent, a 58 anni Enrico Ruggeri rappresent­a l’anima rock del prossimo Festival di Sanremo. Figlio di un’altra generazion­e musicale, con sogni molto diversi nel cassetto. «Ai miei tempi l’obiettivo era suonare dal vivo, anche davanti a 10 persone. Poi magari tra quelle c’era un discografi­co. Oggi si passa dalla television­e. La gavetta emozionale di questi ragazzi è comunque notevole: un pezzo può bastare per avere il Forum ai tuoi piedi » , racconta.

Per Ruggeri sarà la decima volta ( due le vittorie) sul palco dell’Ariston. Un anno fa sarebbe stato il p i ù ve c c h i o . «Quest’anno Patty Pravo e Stadio sono più vintage di me», scherza. Sarà in gara con il brano «Il primo amore non si scorda mai». «Una canzone che non parla di episodi ma di stati d’animo», spiega. Sembra l’occasione di un bilancio. «Una parola inquietant­e che presuppone la fine di qualcosa: diciamo che con questo pezzo faccio il punto della situazione misurando i miei ricordi». Il grande amore è per eccellenza un concetto relativo. Che cambia e si evolve strada facendo. «Ognuno ha più di un primo amore, gioie e dolori cambiano coi momenti della vita». Scavando tra le righe emerge la vera metafora del pezzo: il rock. Il genere che ha consacrato Ruggeri, l’unico che può vantare di aver vinto il Festival con un pezzo rock: «Mistero»,

Enrico Ruggeri è nato a Milano il 5 giugno 1957. Prima della carriera solista ha fondato gli Champagne Molotov e Decibel con cui partecipò a Sanremo 1980 (foto) con «Contessa»

«Il primo amore non si scorda mai» è il decimo brano che porta al Festival. Ha vinto 2 volte: nel 1987 assieme a Morandi e Tozzi con «Si può dare di più» e nel 1993 con «Mistero» nel 1993. «Fu una vera sorpresa: un pezzo anomalo, con tre assoli di chitarra e un coro in stile Queen. Anche quest’anno porto un brano robusto, che inizia in un modo e finisce in un altro: a me piace, anche se non è di moda». Non sarà facile fare concorrenz­a agli artisti usciti dai talent. «Quando vinsi con Tozzi e Morandi ci aiutò il fatto di essere in tre, con Gianni che copriva tre fasce di pubblico. Oggi con il televoto

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