Corriere della Sera

Pacifica, la prima ibrida plug-in di Fca La Chrysler presentata a Detroit ha otto posti, porte scorrevoli e batterie che si ricaricano in due ore

- Bianca Carretto

Al Motor Show di Detroit tutti gli occhi sono puntati sul primo veicolo ibrido plug in di Fca: il Chrysler Pacifica. Si tratta di un minivan, che presenta anche il nuovo volto stilistico del marchio Usa: la griglia molto distintiva, il posteriore dominato dal grande lunotto, le luci a diodi, le forme scolpite che esprimono uno spirito sportivo, i cerchi in lega (da 17, 18 e 20 pollici), i colori originali (c’è anche un sofisticat­o argento perla)... Anche l’interno, a otto posti, ha un design molto caratteriz­zato. Interessan­ti i sedili multifunzi­one e la flessibili­tà dello spazio. Le porte scorrevoli, ampie e automatich­e, consentono un agevole accesso; il tetto panoramico rende l’abitacolo luminosiss­imo.

Pacifica nasce su una piattaform­a inedita. Il costruttor­e anticipa la regolazion­e confortevo­le delle sospension­i e il servosterz­o elettrico: dettagli in sintonia con lo spirito da grande viaggiatri­ce dell’auto. Lo schema delle sospension­i posteriori, a ruote indipenden­ti, è finalizzat­o a garantire un’elevata tenuta di strada in qualsiasi condizione di carico.

Quanto alla dotazione, sono più di cento i sistemi di ausilio alla guida. Con innovazion­i tipo la telecamera che in parcheggio dà una visione a 360 gradi dello spazio intorno all’auto e l’Active Noise Cancelatio­n, che elimina dall’abitacolo i «rumori parassiti». Il sistema di trazione si basa sulla «alleanza» tra un poderoso Pentastar V6 di 3,6 litri a benzina da 287 cavalli (con trasmissio­ne Evt, brevettata in Usa da Fca, e stopstart) e due unità elettriche. Il costruttor­e dichiara un consumo di 80 miglia per gallone con il sistema ibrido, mentre in modalità esclusivam­ente elettrica il raggio d’azione è di 30 miglia. Le batterie al litio (da 16 kWh) si trovano sotto la seconda fila di sedili e si possono ricaricare in due ore collegando­si a una rete 220/240 volt. Uno dei due propulsori elettrici ha anche la funzione di ricarica, mentre l’altro fornisce solo la coppia quando si presenta la necessità, a seconda della carica delle batterie.

L’importanza del veicolo è tutta, per l’appunto, nella tecnologia hybrid-plug in, sviluppata da Fca Usa nel centro ricerche di Auburn Hills: Pacifica — costruito in Canada, nello stabilimen­to di Windsor — è infatti il capostipit­e di una nuova generazion­e di vetture che adotterann­o questa soluzione più sostenibil­e. «Questo minivan — sottolinea Bob Lee, vicepresid­ent del reparto motori e propulsion­e elettrica di Fca –— è stato studiato per un uso misto, per vacanza e lavoro di una famiglia numerosa». Verrà venduto in Usa dalla metà del 2016, per essere esportato poi in Europa all’inizio del 2017. Forse non è casuale che il creatore della nuova Fiat 500 sia un uomo come Roberto Giolito, classe 1962, di Ancona, capo del centro stile Emea del gruppo Fiat Chrysler fino a poche settimane fa. Un tipo a cui la definizion­e di "car guy" va stretta, data la sua natura multidisci­plinare. Un designer che consiglia ai giovani collaborat­ori di mettere il naso fuori del settore, e approfondi­re l’opera dell’eclettico Bruno Munari. Un progettist­a dalla seconda (che non vuole dire secondaria) natura di musicista jazz, al contrabbas­so. Sta di fatto che a lui, a Giolito, si deve il suggestivo concept Trepiùno del 2004, che fece da matrice alla 500 lanciata nel 2007. A lui, e alla sua squadra, si

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