La vicenda
Giampaolo Ganzer, generale dei carabinieri in congedo, agli inizi della carriera aveva affiancato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo. Dal 2002 al 2012 ha comandato il Reparto operativo speciale (Ros)
Nel 2010 era stato condannato dal tribunale di Milano a 14 anni di carcere per presunte irregolarità in operazioni antidroga, condotte fra il 1991 e il 1997, finalizzate all’arresto di trafficanti. Il pm, Luisa Zanetti, aveva chiesto per lui 27 anni di reclusione. Con Ganzer erano stati condannati, a pene diverse, altri 12 imputati
In appello, nel 2013, all’ex comandante del Ros, la pena era stata ridotta a 4 anni e undici mesi perché i giudici avevano escluso l’aggravante dell’ingente quantità e fatto prevalere le attenuanti sulle aggravanti
Venerdì, la Cassazione ha riqualificato il traffico di droga in fatto di lieve entità e il reato è stato prescritto
Quinto comma dell’articolo 73, cioè «lieve entità» del traffico di droga a motivo di «mezzi, modalità o circostanze dell’azione ovvero per la qualità e quantità delle sostanze»: lo invocano ogni giorno gli avvocati dei «pusher» di strada per mitigare la pena per pochi etti di hashish. Eppure proprio in questa «lieve entità» giovedì notte la Cassazione ha riqualificato i traffici internazionali di quintali di cocaina indotti e suscitati nel 1991-1997 dai carabinieri del Ros dell’allora vicecomandante Giampaolo Ganzer per poi autolegittimarsi e far risaltare la propria capacità di reprimerli: sequestrando la droga, incastrando i futuri acquirenti con operazioni sotto copertura e inscenando blitz telegenici (persino con la «scoperta» di una raffineria), ma anche — tirava le somme la pm Luisa Zanetti — producendo «arresti “mordi e fuggi” solo di singoli corrieri, fuga dei capi trafficanti, mancato sequestro di ingenti somme, arricchimento certo dei narcos, entrata in Italia di molta droga».
Blitz incriminati
Le operazioni sotto copertura avrebbero favorito l’ingresso di cocaina in Italia
Ma il V comma comporta una prescrizione più corta del reato, 7 anni e mezzo dall’ultima contestazione del 1997, e così la Cassazione, se da un lato fa passare in giudicato la responsabilità dell’allora braccio destro del generale Mario Mori, fa però scattare la prescrizione della condanna in Appello di Ganzer a 4 anni e 11 mesi, di cui giovedì il pg Roberto Aniello aveva chiesto la conferma: pena peraltro già ampiamente ridotta in secondo grado nel 2013 rispetto ai 14 anni in primo grado nel 2010, a loro volta inferiori ai 27 anni chiesti in Tribunale dai pm. «È un passo importante verso l’accertamento della verità», dichiara Ganzer, con il quale sono prosciolti per prescrizione anche l’allora suo vice Mauro Obinu e un’altra decina di carabinieri, passati da quasi un secolo di carcere in primo