LEZIONI DI PARITÀ IN NORVEGIA
Dopo il caso Colonia, in Europa vengono studiati corsi di comportamento per migranti verso le donne. Chi sperimenta da anni è la Norvegia.
Donne e uomini in Austria hanno gli stessi diritti. Le donne decidono la propria vita, proprio come gli uomini
Ognuno ha il diritto di essere trattato con rispetto. La violenza è proibita in Austria. Anche in famiglia non è tollerato alcun tipo di violenza!
In Austria, uomini e donne godono degli stessi diritti. Una donna può decidere da sola chi sposare e quando. E può vivere con un uomo anche se non è sposata. Allo stesso modo, ogni uomo può scegliere la propria moglie o partner
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Intervieni quando assisti a un’ingiustizia! Il coraggio civile è molto importante in Austria
Le coppie dello stesso sesso in Austria sono consentite. Le donne possono vivere con le donne e gli uomini con gli uomini
Sono previsti corsi di sport e di nuoto a scuola. Ragazze e ragazzi devono partecipare
La violenza contro i bambini è severamente proibita
«Come fai a sapere se una ragazza vuole davvero fare sesso con te?». «È giusto cercare di “ammorbidirla” facendola bere?». Gli uomini seduti in circolo rispondono a turno alle domande, mentre un educatore modera la discussione. Sono richiedenti asilo arrivati dall’Africa e dal Medio Oriente in un centro per rifugiati nell’area di Sandnes e Stavenger, nell’Ovest della Norvegia. Seguono le lezioni di educazione ai costumi locali, costruite su esempi concreti e sull’esperienza dei «nuovi arrivati» per aiutarli a orientarsi nel Paese che li ha accolti. Il focus è il rapporto tra i sessi. «Può capitare che un diciottenne dica di essere sorpreso dell’interesse che gli dimostrano le ragazze norvegesi. E dia per scontato che
Negli altri Paesi
Dopo i fatti di Colonia molti pensano a iniziative simili. L’Austria consegna una guida ai richiedenti asilo
vogliano dormire con lui — spiega Linda Hagen di Hero, la società che gestisce quasi la metà dei centri per rifugiati in Norvegia, al quotidiano The Local —. In quel caso il coordinatore gli chiede: chi sono queste ragazze, come le hai incontrate? Sei proprio sicuro che vogliano fare sesso? Le donne non si comportano tutte allo stesso modo».
Un problema di comprensione
L’importante è insegnare ai richiedenti asilo a decifrare messaggi che per loro possono avere un significato diverso che in Norvegia: «È difficile quando vieni da un Paese dove le donne non escono mai da sole — aggiunge Hagen —. Se vedi una ragazza che balla di notte in minigonna a una festa che messaggio ti dà? È importante chiarire che questo tipo di comportamento non vuol dire che possono andare fino in fondo. Se una ragazza dice “no”, è “no”». Per evitare di stigmatizzare gli stranieri come potenziali stupratori — ha raccontato il New York Times —i Centro profughi Rifugiati sudanesi partecipano a un corso sulla parità di genere e i codici di comportamento, per la prevenzione della violenza sulle donne, al centro profughi di Lunde, nel Sud della Norvegia manuali usati da Hero nelle lezioni attribuiscono i comportamenti sbagliati e aggressivi al personaggio del norvegese Arno, mentre quello dell’immigrato, il 27enne Hassan, è descritto come «una persona per bene», «onesto e amato». È Arno che suggerisce di far bere una ragazza per approfittare di lei. I rifugiati presenti al corso devono discutere cosa comporti una simile proposta e come reagirebbero.
Il dibattito in Europa
Dopo le aggressioni di Capodanno alle donne di Colonia, in Germania, diversi Paesi europei hanno iniziato a valutare se introdurre corsi simili. Se ne è parlato in Belgio e Svizzera (nel cantone di Lucerna). In Danimarca già a ottobre il Parlamento ha iniziato a lavorare a nuove norme che introducano l’insegnamento obbligatorio dell’educazione sessuale accanto a quello del danese già previsto per i profughi. La questione è allo studio anche in Svezia, dove in seguito alle vicende di Colonia si è
Ma è la Norvegia che prima in Europa ha sperimentato la formazione ai rifugiati sulla parità di genere. Le lezioni sono volontarie, durano 5 ore e prevedono oltre a quella dell’educatore la presenza di un traduttore. Partite nel 2013, il governo le ha finanziate per due anni, e sono ormai nelle consuetudini del Paese. Nella serie tv «Lilyhammer», il protagonista mafioso italo-americano approda in Scandinavia e scherza sulla necessità di andare a scuola per imparare nuovi codici di comportamento. In questi mesi, il dipartimento per l’Immigrazione sta valutando i risultati del progetto. Molti richiedenti asilo hanno riferito di trovarli utili. Abdu Osman Kelifa, 33 anni, eritreo, intervistato dal New York Times ha ammesso che all’inizio era scioccato nel vedere donne che bevevano e baciavano i partner in pubblico: «Nel mio Paese lo fanno solo le prostitute», si è giustificato. Per altri, però, i corsi non bastano: «Da soli non possono proteggere da questioni che dipendono anche dalle strutture sociali — ha detto a The Local Per Isdal, uno degli psicologi che hanno contribuito a svilupparli —. Per combattere le aggressioni sessuali bisogna migliorare anche le condizioni di vita e combattere la povertà».