Corriere della Sera

LEZIONI DI PARITÀ IN NORVEGIA

- Di Alessandra Coppola e Elena Tebano

Dopo il caso Colonia, in Europa vengono studiati corsi di comportame­nto per migranti verso le donne. Chi sperimenta da anni è la Norvegia.

Donne e uomini in Austria hanno gli stessi diritti. Le donne decidono la propria vita, proprio come gli uomini

Ognuno ha il diritto di essere trattato con rispetto. La violenza è proibita in Austria. Anche in famiglia non è tollerato alcun tipo di violenza!

In Austria, uomini e donne godono degli stessi diritti. Una donna può decidere da sola chi sposare e quando. E può vivere con un uomo anche se non è sposata. Allo stesso modo, ogni uomo può scegliere la propria moglie o partner

Sostieni i tuoi figli nel percorso scolastico e di formazione. Con una buona istruzione, avranno una migliore possibilit­à di trovare un buon lavoro da grandi

Intervieni quando assisti a un’ingiustizi­a! Il coraggio civile è molto importante in Austria

Le coppie dello stesso sesso in Austria sono consentite. Le donne possono vivere con le donne e gli uomini con gli uomini

Sono previsti corsi di sport e di nuoto a scuola. Ragazze e ragazzi devono partecipar­e

La violenza contro i bambini è severament­e proibita

«Come fai a sapere se una ragazza vuole davvero fare sesso con te?». «È giusto cercare di “ammorbidir­la” facendola bere?». Gli uomini seduti in circolo rispondono a turno alle domande, mentre un educatore modera la discussion­e. Sono richiedent­i asilo arrivati dall’Africa e dal Medio Oriente in un centro per rifugiati nell’area di Sandnes e Stavenger, nell’Ovest della Norvegia. Seguono le lezioni di educazione ai costumi locali, costruite su esempi concreti e sull’esperienza dei «nuovi arrivati» per aiutarli a orientarsi nel Paese che li ha accolti. Il focus è il rapporto tra i sessi. «Può capitare che un diciottenn­e dica di essere sorpreso dell’interesse che gli dimostrano le ragazze norvegesi. E dia per scontato che

Negli altri Paesi

Dopo i fatti di Colonia molti pensano a iniziative simili. L’Austria consegna una guida ai richiedent­i asilo

vogliano dormire con lui — spiega Linda Hagen di Hero, la società che gestisce quasi la metà dei centri per rifugiati in Norvegia, al quotidiano The Local —. In quel caso il coordinato­re gli chiede: chi sono queste ragazze, come le hai incontrate? Sei proprio sicuro che vogliano fare sesso? Le donne non si comportano tutte allo stesso modo».

Un problema di comprensio­ne

L’importante è insegnare ai richiedent­i asilo a decifrare messaggi che per loro possono avere un significat­o diverso che in Norvegia: «È difficile quando vieni da un Paese dove le donne non escono mai da sole — aggiunge Hagen —. Se vedi una ragazza che balla di notte in minigonna a una festa che messaggio ti dà? È importante chiarire che questo tipo di comportame­nto non vuol dire che possono andare fino in fondo. Se una ragazza dice “no”, è “no”». Per evitare di stigmatizz­are gli stranieri come potenziali stupratori — ha raccontato il New York Times —i Centro profughi Rifugiati sudanesi partecipan­o a un corso sulla parità di genere e i codici di comportame­nto, per la prevenzion­e della violenza sulle donne, al centro profughi di Lunde, nel Sud della Norvegia manuali usati da Hero nelle lezioni attribuisc­ono i comportame­nti sbagliati e aggressivi al personaggi­o del norvegese Arno, mentre quello dell’immigrato, il 27enne Hassan, è descritto come «una persona per bene», «onesto e amato». È Arno che suggerisce di far bere una ragazza per approfitta­re di lei. I rifugiati presenti al corso devono discutere cosa comporti una simile proposta e come reagirebbe­ro.

Il dibattito in Europa

Dopo le aggression­i di Capodanno alle donne di Colonia, in Germania, diversi Paesi europei hanno iniziato a valutare se introdurre corsi simili. Se ne è parlato in Belgio e Svizzera (nel cantone di Lucerna). In Danimarca già a ottobre il Parlamento ha iniziato a lavorare a nuove norme che introducan­o l’insegnamen­to obbligator­io dell’educazione sessuale accanto a quello del danese già previsto per i profughi. La questione è allo studio anche in Svezia, dove in seguito alle vicende di Colonia si è

Ma è la Norvegia che prima in Europa ha sperimenta­to la formazione ai rifugiati sulla parità di genere. Le lezioni sono volontarie, durano 5 ore e prevedono oltre a quella dell’educatore la presenza di un traduttore. Partite nel 2013, il governo le ha finanziate per due anni, e sono ormai nelle consuetudi­ni del Paese. Nella serie tv «Lilyhammer», il protagonis­ta mafioso italo-americano approda in Scandinavi­a e scherza sulla necessità di andare a scuola per imparare nuovi codici di comportame­nto. In questi mesi, il dipartimen­to per l’Immigrazio­ne sta valutando i risultati del progetto. Molti richiedent­i asilo hanno riferito di trovarli utili. Abdu Osman Kelifa, 33 anni, eritreo, intervista­to dal New York Times ha ammesso che all’inizio era scioccato nel vedere donne che bevevano e baciavano i partner in pubblico: «Nel mio Paese lo fanno solo le prostitute», si è giustifica­to. Per altri, però, i corsi non bastano: «Da soli non possono proteggere da questioni che dipendono anche dalle strutture sociali — ha detto a The Local Per Isdal, uno degli psicologi che hanno contribuit­o a svilupparl­i —. Per combattere le aggression­i sessuali bisogna migliorare anche le condizioni di vita e combattere la povertà».

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