L’ombra di Sinigaglia sul jet di Veneto Banca
Se qualcuno è interessato a un Bombardier Learjet 60 Xr può rivolgersi a Veneto Banca, piazza G.B Dall’Armi 1, Montebelluna (Treviso). Ha poco più di tre anni. Da nuovo costa più o meno 10 milioni. I soldi (nel senso anche di costi tagliati) serviranno a rimpinguare le casse della banca che, anche per una certa grandeur del passato, si è ritrovata a risanare bilanci e tagliare drammaticamente le azioni: da 39,5 a 7,3 euro con una perdita di capitalizzazione di ben 3 miliardi. Quell’aereo, un leasing con Claris, controllata da Veneto Banca, è l’unico asset della società Air Box. Un simbolo dei fasti nefasti del passato. L’ha detto anche il nuovo amministratore delegato, Cristiano Carrus, all’ultima assemblea: «Via auto blu e il jet privato». Veneto Banca rilevò Air Box otto anni fa dalla famiglia Sinigaglia (gruppo Replay). E un Giuseppe Sinigaglia, presumibilmente membro della famiglia, da sempre è il profumatamente pagato (dai 180 ai 200 milia euro annui) amministratore unico della società che gestisce l’aereo. Ora sono in corso trattive di vendita. Il jet non vola. E il signore superpagato che ne cura l’amministrazione probabilmente dovrà trovarsi un altro lavoro. Nel frattempo i manager di Montebelluna si fanno qualche chilometro in auto e utilizzano l’aeroporto di Venezia.