Corriere della Sera

Caso Quarto, l’affondo pd sul direttorio «omertoso»

- Cesare Zapperi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Domani Rosa Capuozzo ( foto Ansa) sarà a Roma per essere ascoltata dalla commission­e Antimafia. Per un giorno la Capitale diventerà così l’epicentro, anche fisico, della vicenda della sindaca cinquestel­le di Quarto. Sul piano politico il caso continua a tenere banco e i toni non si abbassano. Il Pd tiene sotto tiro il Movimento soffiando sulle ricostruzi­oni dell’ex capogruppo nel comune campano Alessandro Nicolais secondo le quali i componenti del direttorio M5S Roberto Fico e Luigi Di Maio sapevano quanto stava succedendo a Quarto. «Sapevano tutto e hanno mentito» scrive via Twitter il senatore dem Stefano Esposito. «Partito omertoso e bugiardo» gli fa eco il collega deputato Andrea Romano. Dal Movimento arriva una nota dei gruppi parlamenta­ri: «Nicolais oggi su Facebook ha smentito i titoli dei giornali: i vertici del M5S non sapevano delle minacce. Ma ai media non interessa e alimentano questa campagna diffamator­ia». I pentastell­ati ce l’hanno in particolar­e con la «television­e» che nel post pubblicato sul blog di Grillo definiscon­o «fascista». Nel mirino il servizio pubblico: «Denotiamo un silenzio assordante da parte dell’informazio­ne Rai sui numerosi casi di realtà amministra­te da Pd e Forza Italia toccate da indagini». Su questo fronte la risposta arriva dal presidente del Partito democratic­o, Matteo Orfini: «Governano una manciata di comuni e non ce n’è uno dove non ci sia un problema, tra espulsioni, opacità amministra­tiva, caos politico e infiltrazi­oni». La conclusion­e è tranchant: «È la storia di un fallimento drammatico». Gli uomini di Grillo ribattono colpo su colpo. Del direttorio si espone Alessandro Di Battista: «Noi abbiamo cacciato una persona ancora prima che ricevesse l’avviso di garanzia, il Pd ha decine di condannati e indagati: me ne frego di quello che dicono. Tutto fa esperienza, anche questo ci migliorerà». Nella contesa si inseriscon­o anche esponenti di altri partiti. Sulle accuse ai mass media replica Fabrizio Cicchitto (Ap): «Gli amici del M5S devono stare attenti perché rischiano di passare dal tragico al ridicolo». E Francesco Giro, senatore di Forza Italia, richiama Fico e Di Maio alla coerenza: «Nel M5S c’è la regola di fare un passo indietro di fronte al minimo sospetto. Allora devono dimettersi». Ma per ora il Movimento perde un altro pezzo: è un consiglier­e regionale delle Marche Sandro Bisonni, già in odore di espulsione.

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