Obama: successo E subito annuncia nuove sanzioni
Il presidente attaccato dai repubblicani: debole
Un successo, e anche una rivincita, «per la diplomazia». Barack Obama passa all’incasso con una dichiarazione televisiva il giorno dopo che l’Onu ha certificato il mantenimento degli impegni sul nucleare da parte dell’Iran. Dossier cardine dell’eredità politica del presidente e, nello stesso tempo, tema intenso della campagna elettorale.
Il leader della Casa Bianca rivendica i risultati conseguiti con «un approccio intelligente, paziente e rigoroso nei confronti del mondo». È stato giusto, è stato premiante percorrere la via di «una forte diplomazia» anziché intraprendere l’avventura di una guerra incerta e devastante. Obama si richiama all’esempio di Franklin Roosevelt, di John Kennedy e di Ronald Reagan «che non hanno mai avuto paura di affrontare i nostri avversari con le armi della diplomazia». Due presidenti democratici, Roosevelt e Kennedy, e un repubblicano, Reagan. Come dire: le scelte decisive per gli interessi degli Stati Uniti possono essere trasversali.
In più c’è la liberazione dei cinque americani detenuti nelle prigioni iraniane, a cominciare dal giornalista del Washington Post Jason Rezaian, 545 giorni in cella. «Un reciproco atto umanitario», spiega Obama, perché il governo americano ha rilasciato sette imputati (sei dei quali di origine iraniana), in attesa di processo, «ma non accusati di terrorismo o di atti violenti», precisa il presidente. Infine Obama annuncia nuove sanzioni a carico di 11 persone o società iraniane con sede negli Emirati Arabi e in Cina, accusati di aver favorito il programma sui missili balistici dell’Iran. La reazione forse più sorprendente arriva da Hillary Clinton, la candidata favorita dei democratici. Prima si associa «al sollievo» per il ritorno dei prigionieri americani. Poi si smarca: «l’Iran sta ancora violando le risoluzioni dell’Onu con il suo programma di missili balistici, che dovrebbe essere fronteggiato con fermezza. Se sarò eletta presidente manterrò un atteggiamento di diffidenza e verifica nei confronti dell’Iran». Dal campo dei contendenti repubblicani, bocciatura su tutta la linea. Ted Cruz sostiene che il governo ha restituito all’Iran «sette terroristi»; Marco Rubio che «Obama ha mostrato ancora una volta la sua grande debolezza». Trump fa i conti alla sua maniera su Twitter: «Nell’accordo con l’Iran noi abbiamo ottenuto 4 prigionieri (in realtà sono 5, ndr); loro 150 miliardi di dollari, 7 degli uomini più ricercati e molti altri della lista nera. Questo creerà un grande incentivo per altri casi».
Giuseppe Sarcina
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