Il futuro del web (oltre i social) e i baci più belli del mondo
In edicola per tutta la settimana il supplemento culturale del «Corriere della Sera» L’omaggio di sei firme al capolavoro di Hayez. Il debutto (da recensore) di Gabriele Salvatores
Centoventiquattro italiani chiusi per 72 ore in due hotel di San Francisco per giocarsi il futuro. È la compravendita degli economisti, che si svolge ogni anno a gennaio in una città americana: università, banche e aziende di tutto il mondo si riuniscono per scegliere i migliori candidati provenienti da tutto il mondo. Federico Fubini racconta — nell’articolo che apre «la Lettura» in edicola — questo «nuovo ceto di cui l’Italia si accorge a stento». I dati dovrebbero destare preoccupazione: dei connazionali che partecipano alla «fiera» solo 37 provengono da istituzioni del nostro Paese, i restanti 87 hanno scelto l’estero già come patria di formazione. Ma la necessità di scelta non si impone solo quando si tratta di decidere del proprio futuro, anche nella vita di tutti i giorni — sempre più ricca di opzioni — è fondamentale imparare a selezionare: dall’operatore telefonico al servizio di car sharing.
Francesco Piccolo intravede la soluzione nel mestiere del futuro: il semplificatore. «È una specie di personal trainer, viene a casa un paio di volte alla settimana, e ti fa decidere sulla base dei concetti più elementari». E se alcune scelte banali sono davvero molto difficili da prendere (Piccolo parla, per esempio, dell’annosa questione delle «due feste del sabato sera»), altre si compiono senza troppa consapevolezza. È quello che succede in Rete, dove milioni di persone decidono quali servizi e piattaforme usare, portando così lo sviluppo del web in direzioni imprevedibili.
È il caso delle app di messaggistica istantanea — WhatsApp, Facebook Messenger, WeChat — che in pochissimo tempo hanno superato il numero degli utenti dei social network. Su «la Lettura» si descrive quella che, a parere degli esperti, potrebbe essere già una terza era — post social — di internet: «non più una grande rete di interazioni pubbliche e collettive, ma microspazi di conversazione in cui gli utenti possono scambiarsi informazioni “sicure” e accedere ai servizi integrati nelle app».
Una scelta si impone anche quando parliamo: arrendersi o meno alle storpiature della lingua italiana che arrivano dalla società? Perché se è vero che la lingua cambia nel tempo, si può comunque decidere di non arrendersi alle preposizioni impazzite, ai «piuttosto che» e alla confusione della sintassi. È l’invito di Giuseppe Antonelli, che sul supplemento culturale del Corriere della Sera denuncia alcune delle trasformazioni più «creative» degli ultimi anni.
Sei amici e collaboratori della Lettura hanno individuato, in occasione dell’arrivo delle tre versioni del «Bacio» di Hayez alle Gallerie d’Italia di Milano, i baci più belli della letteratura, della musica, della fotografia, del cinema e del fumetto; mentre il regista Gabriele Salvatores ha scelto per il suo debutto su «la Lettura» il nuovo romanzo di Giuseppe Catozzella Il grande futuro, storia di un giovanissimo musulmano servo, figlio di servi pescatori.