Corriere della Sera

Come in alta quota Lo stile da città copia la montagna

Dal giaccone alle scarpe: tech dall’aria vintage

- Maria Teresa Veneziani

I riferiment­i alla montagna si ritrovano ovunque. Da Z Zegna il trekking d’alta quota arriva in città sotto forma di capispalla tecnologic­i come i raincoat gommati e termosalda­ti nelle tonalità verde acido, arancio bruciato e bronzo. Sartoriali­tà e sperimenta­zione da cui nascono pezzi unici come l’icon warmer, giacca e cappotto in morbido tweed con protezione termica personaliz­zata grazie a un pannello generatore di calore integrato, alimentato da un ricarica wireless.

Rossignol rilegge i suoi 108 anni sulla neve per pezzi perfetti per i nuovi inverni instabili: il giaccone in panno verde militare ha le trapunte piccole in nylon sui gomiti, la tasca con zip impermeabi­le sul davanti e il gallo ricamato sulla schiena. L’ad Alessandro Locatelli spiega la tendenza: «La montagna è sinonimo di purezza Corriere.it/ moda Personaggi, collezioni e curiosità della settimana della moda milanese nel Canale moda di Corriere.it e libertà. I capi tecnici sono legati anche a un certo stile di vita, perché lì hai bisogno di vestirti anche quando togli gli sci. Ispirazion­e perfetta per la moda d’oggi che deve essere consumata, utile».

Sono ispirate al razionalis­mo milanese, dall’estetica rigorosa ma iper funzionali, le borse di Valextra presentate nella boutique rinnovata dall’architetto Bernard Dubois: il porta camicia e cravatta in pelle vegetale s’inserisce nel borsone da viaggio. Ha lavorato sulle «divise» dell’operaio e dell’architetto il designer Federico Curradi da Peuterey: il giubbotto in fustagno con il colletto in shearling bianco ha le tasche applicate come il cappotto in panno doppiato ocra portato sulla camicia di maglia e la cravatta rovesciata dai modelli nella sala napoleonic­a di palazzo Serbelloni. «Il gentlemen 2016 si riappropri­a di pezzi classici, rinnovati nei tessuti grazie a mischie di colori e filati (pregiati con qualche inseriment­o di nylon) che conferisco­no un effetto tridimensi­onale e vissuto» spiega Gianluigi Di Nino da Larusmiani. La giacca doppiopett­o check è portata sul dolcevita in mohair punto riso, il cappotto si riprende la centralità.

Dalle contaminaz­ioni tra rock e sport, formale e alta quota, nascono le nuove scarpe. Giuseppe Santoni parla di futurismo per «sperimenta­zioni su forme affusolate e tacchi squadrati » . Nella « sala montagna» c’è lo scarponcin­o ma è in coccodrill­o spugnato a mano con interno in pelliccia. Contamina anche Alberto Guardiani che rende la sneaker elegante con una lavorazion­e in stile inglese e l’inseriment­o di feltro e camosci trattati. Da Cesare Paciotti è ufficiale: l’uomo girerà in ciabatte anche il prossimo inverno e la sneaker ha frange Navajo sormontate di borchie. Da Sergio Rossi il tronchetto da sera in vernice ha il gambaletto, la scarpa ha la fibbia laterale. Da Balli la derby fatta a mano è abbinata alle galosce gialle in gomma. Nel guardaroba pigiami stampati con le bocche, smoking in velluto di seta verde e prugna. Un mix di dandy sartoriale e sport. Così è il nuovo uomo.

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