Un tempo a testa per deludere Bologna e Lazio Avanti 2-0 gli uomini di Donadoni, poi Pioli mette Lulic e Klose e riaggiusta la partita
Un tempo io, un tempo tu. Ne è venuto fuori un pareggio di quelli che non piacciono a nessuno, che magari alla vigilia sotto sotto nel segreto dello spogliatoio entrambi avrebbero anche sottoscritto, ma che alla fine, conti alla mano, lascia tutti con quella faccia un po’ così, di chi sa bene di aver qualcosa — anzi parecchio — da recriminare, di chi sa d’aver sciupato un’occasione.
Il Bologna, per dire, stava meritatamente avanti di due gol fino a 20 minuti dalla fine grazie a una punizione di Giaccherini da 25 metri dopo 80 sepio
Decisivi Lulic e Klose in festa (LaPresse)
condi e a una botta di Destro da dentro l’area al 18’. Una situazione quasi perfetta, contro una Lazio pigra e senza idee, e con il 4-3-3 rossoblù chiuso come un’ostrica a gestire il dop- vantaggio. Ecco perché è immaginabile il disappunto dei 16.449 del Dall’Ara — dopo un’ora di gioco l’entusiasmo era tale che tutto lo stadio si è alzato per omaggiare il patron canadese Joey Saputo, presente — quando nel giro di 6 minuti i biancocelesti hanno trovato prima il 2-1 e poi il 2-2.
Decisive le due sostituzioni azzeccate da Pioli all’intervallo, ex al quale la curva Bulgarelli ha dedicato uno striscione elogiativo dopo i 2 anni e mezzo di convivenza fra 2011 e 2014: fuori gli irriconoscibili Parolo e Djordjevic, dentro Lulic e Klose. Quest’ultimo ha acchiappato il rigore poi realizzato da Candre- va (26’, nell’occasione Masina è stato espulso) quindi ha messo al centro per Lulic la palla del pari (32’). L’esterno di Mostar, 30 anni oggi, non giocava da inizio dicembre, da quando ha quasi perso l’anulare durante un esercizio con i pesi in palestra. Bologna gli porta bene: qui segnò il primo gol in A. «Una prova superata a metà» ha commentato Pioli, che comunque infila il 7° risultato utile fra coppa e campionato. «Non sono contento» gli è andato dietro Donadoni. Già, il pari non è piaciuto proprio a nessuno.