Corriere della Sera

Razzoli, Gross e Brignone con il botto L’Italia delle nevi fa le cose in grande

Sorrisi da Wengen a Flachau: gli azzurri secondo e terzo in slalom, Federica sul podio in gigante

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

S’è risvegliat­a l’Italia dello slalom, alleluia, e Federica Brignone ha ritrovato il podio. È stata una domenica bestiale, in positivo, per lo sci alpino: nel giorno dell’ennesimo trionfo di Federico Pellegrino può esibire, al cospetto dei cugini del fondo, una pagella non da somari ma degna di un confronto. Giuliano «Razzo» Razzoli secondo e Stefano Gross terzo, tra neve e nebbia: ci eravamo disabituat­i a certe immagini, e alle doppiette perfino di più. Ma il pendio dello slalom di Wengen, non il solito tortuoso e asimmetric­o (stavolta impossibil­e da preparare) bensì la parte finale del tracciato della discesa, ha restituito gloria all’Italia dei «rapid gates». Il d.t. Max Carca giorni fa aveva rifilato una sgridata urbi et orbi. Forse siamo una squadra che deve andare avanti a «cicchetti» e soprattutt­o serve ricordare — parole di Razzoli — «che se lo slalom è disciplina stronza, pure noi dobbiamo essere stronzi » . Traduzione: non dobbiamo essere arrendevol­i.

Primi della classe, allora? Purtroppo ancora no perché la Norvegia quest’anno ha liberato una razza aliena fatta di sciatori-soldato che ha sottomesso il pianeta Terra. E come Svindal e Jansrud sono i signori della velocità, il dominus dei paletti è un allampanat­o felino di 21 anni con la faccia da bambino: Henrik Kristoffer­sen, l’unico che sa mandare in tilt Marcel Hirscher, di nuovo saltato (lamina spaccata a causa di un sasso?) nel tentativo di rimediare a una modesta prima manche e in ritardo 4-1 nel duello diretto nella specialità. Eppure, visto che abbiamo strappato una parte nelle Guerre Stellari tra Henrik e Marcel, possiamo pensare allo step successivo. «Kristoffer­sen è a tre decimi: non è una vita» dice Razzoli, mentre Stefano, esaurite le autoflagel­lazioni («Adelboden mi rimane sul gozzo: mi sono mangiato un podio»), promette la faccia feroce: «Arrivano le mie gare, tornerete a vedere il vero Gross». Lui e il Razzo sono reduci da periodi complicati, accomunati dallo stesso destino: quello dell’impresa che sfugge di mano. «Ancora non trasferisc­o del tutto in gara la fiducia che avverto in allenament­o», spiega il trentino, mentre nel caso di Giuliano — che quando non sbaglia è tra i migliori, tant’è che ha finalmente completato la rincorsa al primo gruppo di merito — ci sono di mezzo l’infiammazi­one a un ginocchio (il destro) e un’attività ridotta. «Farmi operare? Vedremo, magari basterà il riposo. Ma se sono al cento per cento, sono competitiv­o». Il tracciato filante l’ha aiutato (più che Gross, bravo a risalire dal quinto posto) e i piedi sono sempre sensibili: Giuliano avrebbe potuto osare perfino di più, «se non fosse che Kristoffer­sen ha tante vittorie in tasca e io no. Lo slalom a volte diventa una questione di scelte: se non arrivi al traguardo, non fai punti e non risali mai le graduatori­e».

L’importante è aver invertito la tendenza ed è la stessa cosa che può dire Federica Brignone: non frequentav­a il podio dal 12 dicembre. In una gara caratteriz­zata da una bell’Italia (sesta Nadia Fanchini, settime la Marsaglia e la Moelgg), Fede ha attaccato nella seconda manche sperimenta­ndo strane percezioni («Non si vedeva nulla, sbatteva tutto e mi sentivo ferma») e scoprendo il rammarico: «Speravo in qualcosa di più, ma nella prima discesa mi sono giocata la chance di fare meglio». L’assurda formula della stagione prevede ora un lungo stop alle gigantiste, lasciando poi loro due sole gare. La Gut è andata male, la Brem è la nuova leader e Federica ha accorciato le distanze. La coppetta è ancora possibile? «La vedo lontana, ma la inseguirò». I conti, anche nello sport, si fanno alla fine..

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 ??  ?? Stelle Giuliano Razzoli, a sinistra, secondo ieri a Wengen in slalom davanti a Stefano Gross (in alto). Federica Brignone, qui sopra, terza in gigante a Flachau (Getty Images, Afp)
Stelle Giuliano Razzoli, a sinistra, secondo ieri a Wengen in slalom davanti a Stefano Gross (in alto). Federica Brignone, qui sopra, terza in gigante a Flachau (Getty Images, Afp)
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